La saggessa dei popoli


Quando ero alle elementari, c’era un bidello (pardon, collaboratore scolastico!) al nostro piano. Era grassoccio e parlava con un forte accento genovese, ci salutava con un sorriso benevolo quando arrivavamo. Era un gran brav’uomo e gli volevamo molto bene. Come tanti genovesi, si chiamava Giobatta, ovvero Giovanni Battista.

Era una vera enciclopedia ambulante di proverbi. Lui ci diceva che nei proverbi c’è la “saggessa” dei popoli e ne aveva sempre uno appropriato.

“Chi ha tempo non aspetti tempo” se non ci sbrigavamo a entrare in classe.

“Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” quando scopriva una marachella.

“Meglio un asino vivo che un dottore morto” se una di noi piangeva per un brutto voto.

“La via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni (lui le chiamava intensioni)” quando una bambina diceva che avrebbe voluto studiare ma....

La Bibbia contiene un intero libro di proverbi. Non sono solo la saggessa dei popoli, ma anche la saggezza di Dio. Salomone ne ha scritta la maggior parte. Riguardano vari soggetti, uno dei quali è il lavoro.

Ogni giorno, al telegiornale, si parla di lavoro che non c’è. Fabbriche che chiudono, licenziamenti e, di conseguenza, problemi per le famiglie. La percentuale di giovani che non cercano neppure più un lavoro, per scoraggiamento o per pigrizia, è spaventosa. Ma è anche spaventoso che molti di quegli stessi giovani pretendano di essere mantenuti dalle istituzioni e, spesso, non si adattino piuttosto a fare qualsiasi tipo lavoro onesto pur di campare e di non essere di peso ai genitori. Forse è colpa anche di questi, che, dal canto loro, li hanno allevati accontentando ogni loro desiderio.

Esagero? Non mi pare. Per esempio, dove hanno preso i soldi quelle centinaia di giovani che hanno fatto la fila per ore per comprarsi l’ultimo iPad? O glieli hanno dati i genitori o li hanno rubati. Ma li hanno trovati, per avere l’ultimo gioiello dell’elettronica.

Quando Dio l’ha creata, la terra era perfetta e anche l’uomo e la donna erano perfetti. Questi avevano avuto da Dio il compito di coltivarla e di curarla. Sarebbe stato un piacere farlo.

Purtroppo, dopo l’ingresso del peccato nel mondo, a causa della disubbidienza proprio della prima coppia, il lavoro è diventato faticoso. Però è sempre necessario. Tant’è vero che Dio lo ha messo nei 10 comandamenti. Infatti, ha ordinato di lavorare sei giorni e di dedicarne uno a Lui.

Mi viene in mente ora: non sarà mica che tanti i problemi di oggi in questo campo dipendano anche dal fatto che nel giorno del riposo la maggior parte dell’umanità fa di tutto fuorché pensare a Dio e onorarlo?

Cosa dice Salomone del lavoro? “Chi lavora con mano pigra impoverisce, ma la  mano laboriosa fa arricchire” (10:4).

“Chi coltiva la sua terra avrà pane da saziarsi, ma chi va dietro ai fannulloni è privo di senno” (12:11).

“Il pigro desidera e non ha nulla, ma l’operoso sarà pienamente soddisfatto” (13:4).

“In ogni fatica c’è profitto, ma il chiacchierare procura la miseria” (14:23).

Questi sono solo quattro proverbi, ma ce n’è almeno una trentina che parla di operosità e pigrizia. Ne parleremo anche la prossima settimana.
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