Fonte e albero di vita


Ho cambiato idea: oggi non parliamo di lingua cattiva, ma parliamo ancora una volta degli effetti di una lingua usata bene. Sarà utile. Naturalmente ci rifacciamo al Libro dei Proverbi.

“La bocca del giusto è una fonte di vita”, “Le labbra del giusto  nutrono molti (nella Riveduta “pascono molti)” (10:11,21).

Con la bocca possiamo dire parole di consolazione, di incoraggiamento, di sprone. Una parola di conforto, come un buon cibo, può rinfrancare una persona stanca. Una parola appropriata, può fare l’effetto della cura di un pastore per una pecora stanca.

Le parole migliori sono quelle che provengono dalla Parola di Dio.

Ricordo una missionaria anziana e molto malata, che sono andata a trovare all’ospedale, tanti anni fa. Era praticamente in agonia. Non mangiava più, era assopita e sembrava non accorgersi affatto di quello che le succedeva attorno.

Le ho letto, all’orecchio, le prime parole del Salmo 23: “Il Signore è il mio pastore, nulla mi mancherà...”. Ha aperto gli occhi e ha detto con perfetta lucidità: “Non mi manca nulla. Nulla vuol dire NULLA!”. Poi ha chiuso gli occhi e si è messa a dormire come una bambina felice. 

Dopo alcuni giorni, abbiamo celebrato il suo funerale.

“La lingua dei saggi procura guarigione” (12:18). Quanto faremmo bene, se più spesso dicessimo a qualcuno: “Ti voglio bene... tu sei importante per me... mi hai fatto del bene... hai fatto una cosa bella... ti perdono... perdonami”.  

Quando ero bambina, molti genitori (i miei compresi) erano severi e non perdonavano facilmente. Pensavano di far bene, ma facevano tanto male.

Una volta, però, dopo che avevo fatto qualcosa di “inappropriato”, come si diceva a quei tempi, ho chiesto perdono a mio padre. Lui mi ha guardata con i suoi occhi azzurri e intensi e mi ha detto: “Cicetta, ti perdono. Mettiamoci una pietra sopra”.

Io ricordo ancora il sentimento di calore che ho provato. Poi mi sono letteralmente sciolta in un pianto liberatorio. Vi sarete resi conto che parlo spesso di mio padre: se fosse vivo, oggi compirebbe 129 anni!

“Il labbro veritiero è stabile per sempre” (12:13). Di una persona che sai che ti dice sempre la verità, ti puoi fidare. Nella tua mente, sarà solida come la roccia di Gibilterra.

“Per il frutto delle sue labbra uno gode del bene”, “chi sorveglia le sue labbra preserva la sua vita” (13:2,3).  Chi tace, di solito, non sbaglia.

“Il testimone veritiero salva delle persone” (14:25). A volte, lo può fare in tribunale  per difendere qualcuno. Certamente lo possiamo fare tutti sempre spiegando con amore il piano della salvezza a chi non lo conosce.

“La risposta dolce calma il  furore”, “è un albero di vita” (15:1,4).  Sarebbe bello se di noi, dopo che ce ne saremo andati in cielo, si potesse dire: “LA SUA LINGUA ERA UN ALBERO DI VITA”.  Proviamoci!  Il mezzo sicuro  per prevenire malanni, mentre siamo ancora in vita, è uno solo e sta nella preghiera del salmista: “Signore, metti una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l’uscio delle mie labbra!” (141:3). 
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