“Mamma, cosa è la virtù?”
Se ve lo chiedesse il vostro bambino, gli direste che vuol dire stare buoni, non dire le bugie, comportarsi bene, non dare sciaffi alla sorellina, ubbidire. E così via così avanti all’infinito.
Se poi il bambino chiedesse: “Ma quanto si deve essere buoni?”
“Più che si può” direste.
“Sempre?”
“Sì, sempre”.
“E tu lo sei?” incalza il bambino.
“Non sempre, ma ci provo”.
La conversazione finirebbe quì, perché i bambini non vanno lontani con i loro discorsi filosofici. Ma probabilmente lascerebbe te e me con un certo numero di cose a cui pensare.
La virtù, secondo il dizionario, “è una disposizione d’animo volta al bene al di fuori di ogni considerazione di un eventuale premio o castigo”. Più semplicemente, è “la disposizione a fare il bene perché è bene e perché è giusto farlo”. Suona Kantiano, no?
L’Apostolo Pietro ha scritto nella sua seconda lettera che dobbiamo aggiugere alla fede, di cui abbiamo parlato la volta scorsa, la virtù “mettendo da parte nostra ogni impegno”. Il che significa che, per farlo, ci vuole un certo sforzo.
La Bibbia non fa compromessi riguardo alla nostra condotta. Molte volte dice che il nostro comportamento deve essere tale che nessuno possa puntare il dito contro di noi per accusarci. Lo dice usando la parola “irreprensibile”. Una grossa responsabilità.
Lo comanda a coloro che guidano la chiesa e si occupano dell’insegnamento dei credenti. Lo dice a chi serve in modo pratico nella chiesa. Lo dice alle vedove. Lo dice ai giovani. E lo dice a tutti i credenti. Nessuno escluso.
“Ma che!?” dite. “Vuol dire che dobbiamo essere perfetti? Non è un’esagerazione?”
No, perfetti non ci diventiamo, ma dobbiamo tendere sempre a migliorare: questa è “virtù”.
In un libro che ho letto da ragazza ho trovato queste domande da farci, nella calma e nella solitudine della nostra stanza, per aiutarci a sondarci seriamente. E cercare di capire a che punto stiamo quanto a virtù. Pronti?
- Cosa mi turba quando mi metto a pregare?
- C’è nella mia vita qualcosa di poco chiaro?
- C’è un’abitudine o un pensiero poco pulito che si riaffaccia quando non sto facendo niente?
- Cosa mi viene in mente prima di mettermi a dormire?
- C’è qualcuno che non vorrei incontrare?
- C’è qualcosa di sbagliato che mi tiene come legata?
- C’è qualcosa che vorrei e che faccio che non piace al Signore?
- C’è qualcosa che faccio e che non farei se Lui fosse presente?
- Quali difficoltà o debolezze tollero difficilmente negli altri?
Non sono domande facili. Ma è una buona idea, almeno ogni tanto. Essere onesti con noi stessi. Fatemi sapere....
Alla prossima! Parleremo ancora di virtù.
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