Bella e soffice... e malvagia

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La mia guerra contro le erbacce non conosce tregua. Più ne strappi e più ne crescono. Anche col caldo di questi giorni, non ti danno pace. Sono un po’ più gialle del solito, ma crescono lo stesso, con le loro radici sottili come ragnatele o a tubero che scende in profondità.
Ma ce n’è una, di erbaccia, che proprio mi fa saltare i nervi.

La cosa più antipatica è che è bella, vaporosa, elegante e cosparsa di piccoli fiori bianchi, con un puntino giallo graziosissimo. Cresce sui muretti e ha delle radici a filamento che sembrano i capelli di un bambino di sei mesi. Belle e delicate pure loro.

Ma ha una capacità di abbarbicarsi, di penetrare, di diffondersi, di mangiare il muro che, quando la strappi, ti cascano addosso i calcinacci.

Tiri delicatamente e l’intonaco cede. Tiri a strappo e l’intonaco viene giù ancora di più. E in mano ti resta quel pugno di roba soffice e delicata, piena di fiorellini bianchi col puntino giallo. Sembra che ti sfidi. Per di più, la levi tutta e fra due settimane ne spunta dell’altra.

Mi fa pensare a certe chiacchiere che sembrano carine, dolci, belle e sensate, ma che, sotto sotto, hanno lo scopo di demolire, di insinuare maldicenze e gettare cattiva luce sulle persone. Tipo?

“Hai visto Melanie? È sempre vestita con tanto gusto, che sembra un figurino. Deve avere un buonissimo stipendio... Oppure forse i soldi li trova sulle piante del giardino...”

“Ugo ha avuto una nuova promozione... è certo molto capace. Però, sai, suo padre...”

“Non trovi che la predica domenica era un po’ lunghetta.... C’era però molto di buono...”

Capito l’idea?

Allora, attenzione a non fare l’effetto dell’erbetta che si attacca ai muri e li distrugge. Non ci vuole niente a mettere una pulce nell’orecchio della gente. Il male è che le pulci continuano a lavorare e a far danno, finché non rovinano la reputazione di amici e conoscenti.

“Nessuna parola cattiva (l’originale greco dice “marcia e puzzolente”) esca dalla vostra bocca” scriveva l’Apostolo Paolo, “ma se ne avete una buona che edifichi, secondo il bisogno ditela, affinché conferisca grazia a chi l’ascolta” (Efesini 4:29).

Tanto per essere sicuri, prima di fare come l’erbetta malvagia, chiediamoci: 
  • Quello che sto per dire glorifica Dio?
  • Dimostra amore per il prossimo?
  • Mi fa crescere spiritualmente?
  • Farà bene spiritualmente a chi mi ascolta?
  • Lo Spirito Santo che è in me ne sarà contento o rattristato?
  • Potrebbe indurre qualcuno a peccare? 
Chiaro?
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