Non voglio sembrare bigotta. Perciò…

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Allora, vi siete fatti l’esamino, riguardo alla vostra virtù e all’ordine di essere irreprensibili che Dio ci dà?

Non vi chiedo di dirmi come’è andato, ma un certo Fabio mi ha scritto che sono troppo dura e che nella vita cristiana bisogna fare attenzione a non diventare esagerati. Se no, si finisce per essere bigotti e intolleranti.

Da un lato, gli devo dare ragione. È vero, i rischi ci sono sempre.

Però, secondo me, c’è un grossa differenza fra essere bigotti e intolleranti e credenti seri. Di solito, i bigotti si fissano su formalismi e non badano alla sostanza. Mettono su una facciata religiosa che li fa sentire a posto, ma non si preoccupano di badare e di verificare se ciò che credono, fanno e pensano sia giusto o no. Quanto agli intolleranti, sono di solito dei grandissimi orgogliosi. E se volete la mia opinione, i tolleranti, però, sono loro i peggiori intolleranti. Guai parlare loro di assoluti e di certezze. Ti sparerebbero volontieri. Con una pistola tollerante, naturalmente.

La regola d’oro per me è essere intollerante con me stessa, cioè non scusare i miei peccati, e tollerante con gli altri. Questo mi aiuta – almeno lo spero! – a stare in campana e a trattare la gente con gentilezza e fermezza amorevole.

Sia come sia, bigotta o intollerante, intransigente o tollerante, davanti a un ordine di Dio, come quello di essere irreprensibile, sono messa davanti a una scelta, a una specie di bivio. Si aprono due vie. La via dell’ubbidienza o quella della disubbidienza. Se Dio lo ordina, non avrei scelta. Quanto è difficile, però...

Se rifiuto di scegliere la strada dell’ubbidienza, mi incammino sulla strada del declino morale e spirituale. Su questo non ci piove.

Faccio un esempio, tanto per capirci. È un esempio virtuale, ma se cambiassi il nome della ragazza, non lo sarebbe più.

Passo n.1. – Vanessa è una credente e ha deciso di non andare mai a vedere dei film porno, perché hanno scene volgari, per dir poco, e un messaggio assolutamente contrario ai suoi principi. Però i suoi amici li guardano e non sembra che influiscano sulla loro condotta.

Passo n.2 – Vanessa pensa: “So che la mia è una decisione giusta. Ma ho una voglia matta di vedere un film di quel tipo, almeno una volta. Se non vado al cine a luci rosse, almeno potrei trovare un surrogato”.

Passo n.3 - Compra una rivista porno. Mica male. Non è poi così diversa da certe foto su PANORAMA. Certo, alcune esagerano...

Passo n.4 – Vanessa rimugina: “Ne voglio parlare con un’amica, una compagna di scuola. Solo per sentire la sua opinione. Mi scoccia di fare la figura della santina. Non starò mica schezando col fuoco? No. Non credo”.

Passo n.5 – Vanessa: “Ho parlato con l’amica e mi ha invitata per sabato a casa sua... Dice che mi devo fare furba”.

Passo n.6 – Vanessa pensa: “Sento che non sto facendo bene. E se fosse lo Spirito Santo che sta parlando alla mia coscienza? Ma per una volta... Quasiasi cosa succeda, Dio è con me...”

Passo n.7 – Vanessa: “Vorrei avere ascoltato quella voce. La serata con l’amica è stata un vero schifo. Mai più.”

A questo punto, c’è un altro bivio: far finta di niente o continuare verso il disastro. Vanessa deve decidere... La ritroveremo la prossima volta.
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