Ci vogliamo provare?

Una signora mi ha scritto:
“Non avevo mai pensato che il timore di Dio potesse essere paragonato all’atteggiamento verso il marito. Forse hai ragione. Grazie, ci voglio provare”. SARA

Brava Sara! Ti chiami come la moglie del patriarca che è citata ad esempio per la sua sottomissione! Meglio di così...

In ogni modo, il soggetto del timore di Dio è troppo importante per non aggiungere ancora un paio di cose.

Quando si rispetta profondamente una persona si vuole fare quello che dice e imitarla il più possibile. Il timore di Dio porta all’ubbidienza e all’emulazione. L’esempio maggiore di ubbidienza è stato il Signore Gesù. E noi lo dobbiamo seguire.

L’Apostolo Paolo ha scritto ai credenti della chiesa di Filippi, in Macedonia: “Non fate nulla per spirito di parte (in quella chiesa ci doveva essere un po’ di maretta creata da discordie e malumori) o vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù...” (2:3-5).

Non è facile considerare gli altri più importanti di noi perché siamo tutti terribilmente egoisti. Ma Gesù l’ha fatto.

Ha rinunciato alla gloria del cielo; per un tempo, si è spogliato di molte sue prerogative, ha preso la forma di uno schiavo, è diventato uomo, assomigliando in tutto agli uomini, si è umiliato, ha ubbidito in tutto e per tutto alla volontà del Padre fino a morire sulla croce. Tutto ciò per salvare dei peccatori ribelli e ingrati come noi.

Il timore di Dio dovrebbe portarci ad avere il suo stesso spirito di servizio per chi ci sta vicino. E anche a parlare di Lui, del suo amore e della sua grazia con gioia e coraggio.

Vi propongo di leggere con me questa preghiera.

Viene dal salmo 40: “O Dio, desidero fare la tua volontà, la tua legge è dentro al mio cuore. Ecco, io non tengo chiuse le mie labbra, o Signore, tu lo sai. Non ho tenuto nascosta la tua giustizia nel mio cuore, ho raccontato la tua fedeltà e la tua salvezza; non ho celato la tua benevolenza, né la tua verità... Tu sei il mio aiuto e il mio liberatore; o Dio, non tardare!”

Puoi dire “Amen”? Lo spero di cuore.

E, come Sara, vogliamo lasciarci guidare dal timore di Dio?
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