Quando l’egoismo fa capolino

Giacomo, il fratello del Signore Gesù, ha scritto una lettera piuttosto severa a dei credenti molto difficili, litigiosi, maldicenti, ipocriti. A un certo punto, dice: “Domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri” (4:3).


È possibile pregare così? Certamente. Per natura siamo tutti egoisti e a volte nascondiamo il nostro egoismo con grande abilità. Tipo? Chiediamo che i nostri figli abbiano un buon lavoro, e, sotto sotto, pensiamo che, così, ci aiuteranno quando saremo vecchi. Preghiamo che un affare vada in porto, perché un bel conto in banca ci dà molta sicurezza. Chiediamo un lavoro statale, perchè ci interessa la pensione. La provvidenza del Signore è grande, ma un posto governativo è ancora più sicuro!

Niente di male chiedere al Signore di provvedere, ma attenzione ai nostri motivi di base.

Un giorno, due discepoli, Giacomo (non il Giacomo citato più sopra) e Giovanni andarono dal Signore con una richiesta: “Concedici di stare seduti uno alla tua sinistra e uno alla tua destra nella tua gloria”. Volevano sistemarsi nell’eternità. Era una richiesta egoista, che il Signore non ha esaudita (Marco 10:35-37).

Un’altra volta, un discepolo ha suggerito al Signore che sarebbe stata una buona idea far scendere il fuoco dal cielo per distruggere la gente di un villaggio che aveva rifiutato di dare loro ospitalità. Il Signore, naturalmente, non ha approvato la proposta, che era senz’altro dettata dalla rabbia (Luca 9:54).

Gesù non ha accontentato uno che gli chiedeva di intervenire nella spartizione di un’eredità (Luca 12:13). Era una richiesta motivata dalla cupidigia o da una lite famigliare. Gesù voleva stare alla larga da certe questioni!

Io so che una donna pregava che suo figlio fosse eletto alla posizione di anziano della chiesa, “così metteva a posto tutti”. Non so come sia andata a finire. Spero che non sia stata esaudita.

Una ragazza chiedeva un marito a tutti i costi. Dato che non trovava un credente, ha sposato un incredulo. Ha trovato l’inferno.

L’egoismo è sempre in agguato e influenza le nostre preghiere. Ma come riuscire a pregare senza egoismo?

Per cominciare, dobbiamo fare quello che dice il Salmo 37:4: “Trova la tua gioia nel Signore e Egli appagherà i desideri del tuo cuore”. Il nostro desiderio profondo deve essere quello di far piacere a Lui e convincerci che in Lui solo c’è la fonte della nostra felicità. Lui saprà darci quello che è il nostro bene vero.

Poi dobbiamo credere che il Signore sa esattamente quali siano le vere necessità della nostra vita e che Lui provvederà (Matteo 6:33).

Devo anche credere che Lui ha in mano la mia salute, le mie finanze, il mio futuro e anche tutto quello che riguarda i miei cari. Non ha mai promesso di esentarci da problemi, ma di essere presente con noi nei nostri problemi (2 Corinzi 12:7-10).

Infine, devo credere, ma credere proprio di cuore, che Lui è sempre buono, perfetto, savio e amorevole e giusto. E con questo in mente, la mia fiducia avrà il sopravvento sul mio egoismo, la mia rabbia, la mia avidità e tante altre emozioni negative che non lo onorano.

Allora, quando preghiamo con rabbia, invidia, preoccupazione possiamo essere sicuri di una cosa: non saremo esauditi. Il nostro egoismo e la nostra avidità metteranno una barriera fra noi e Dio. Una brutta prospettiva.

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