Qualcuno ti capisce

Chi è solo, spesso dice: “Nessuno mi capisce”.

È giusto: nessuno ci capisce davvero.

Per di più, se una volta cerchiamo di confidarci con qualcuno, per tutta risposta ci sentiamo dire: “Come ti capisco! Sapessi io!” E giù una sfilza di lamenti che ti tolgono tutta la voglia di spiegare i tuoi sentimenti (e ti fanno capire che, a volte, la solitudine può essere una vera benedizione).

Ma non è neppure vero che nessuno ci capisce. C’è un uomo che ha provato le peggiori solitudini che ci siano; però non si sentiva solo, anche se ne avrebbe avuto tutti i motivi. Era l’unico veramente buono in mezzo a gente cattiva. Era l’unico giusto in mezzo a gente ingiusta. Era l’unico che amava davvero, ma trovava ingratitudine. Parlava di Dio, diceva la verità e gli dicevano che era un diavolo.

Materialmente, non aveva una casa sua, aveva dei compagni che, il più delle volte, non capivano quello che diceva e che lo abbandonarono nel momento di maggiore bisogno. Aveva una famiglia, madre e fratelli, che lo considerava fuori di testa.

In più, non avrebbe avuto nessun bisogno di fare quello che stava facendo. Era ricco di ricchezze infinite e si è fatto povero. Era potente e si è fatto servo di tutti. È venuto in casa sua e non è stato ricevuto. È venuto per essere il Salvatore dell’umanità perduta nel peccato e lo hanno inchiodato su una croce.

Lo hai capito: sto parlando di Gesù, il Figlio perfetto di Dio, Dio stesso.

Per trentatre anni visse sulla terra, facendo solo del bene. Alla fine, gli fecero un processo ridicolo e lo condannarono a morte ingiustamente, per invidia, accusandolo di avere detto che era Dio. Il che era la pura verità.

Sulla croce, Egli provò la solitudine più atroce possibile: fu abbandonato perfino da suo Padre, da Dio stesso. Non perché avesse peccato, ma perché sulla croce espiava tutti i peccati di ogni essere umano e Dio non può guardare il peccato. Perciò distolse lo sguardo da suo Figlio.

Gesù era diventato peccato e è morto al mio e al tuo posto. Gridò: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” La sua armonia, la sua unione col Padre Celeste, per alcune ore, furono interrotte. Fu solo nella maniera più assoluta.

Ma , ad un certo momento, disse: “È compiuto” e spirò. L’opera di espiazione era completata. La comunione col Padre poteva essere ristablita. Dio lo ha risuscitato e ora Egli è nella gloria. Giorno e notte intercede per coloro che hanno creduto in Lui e li benedice.

È possibile che tu ti senta solo, o sola, perché la tua vita è vuota, perché sei morto spiritualmente e non hai la vita di Dio in te. Se non hai accolto Gesù nella tua vita, se non hai creduto di cuore che Lui è l’unico Salvatore, se non hai accettato il dono della sua salvezza e non lo segui come unico Signore, è normale che tu ti senta solo, orrendamente e disperatamente solo. È una solitudine che ho provato anch’io, prima di diventare credente,

E ti dico un’altra cosa, ancora più seria. Sarai orrendamente solo per tutta l’eternità, in mezzo alla moltitudine di tutti coloro che, mentre sono in vita, respingono la grazia e sarai eternamente separato da Dio che ti ha tanto amato da dare suo Figlio a morire al tuo posto. Perciò, pensaci e credi.

“Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui, non perisca, ma abbia vita eterna” (Ev. di Giovanni 3:16).

In tutti i casi, Gesù ha rivelato come Lui vinceva la sua solitudine, mentre era sulla terra. Ne parleremo la prossima volta e ti assicuro che funziona.

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