Nessuno ha piacere di invecchiare, però per Doris Haddock la vecchiaia non esisteva.
È morta il 9 marzo scorso a 100 anni e aveva 16 pronipoti. La chiamavano “Granny D”, cioè Nonna D.
Io non ne avevo mai sentito parlare, ma ho letto queste notizie sulla rivista americana TIME, perciò, data la serietà della pubblicazione, sono attendibili. A quanto pare, Doris, in politica, era una gran piantagrane, ma migliaia di Americani la sostenevano nelle sue campagne, perché approvavano le sue idee.
Una delle sue frasi era: “La democrazia non è una cosa che si ha, ma una cosa che si fa” . E lei ... faceva. Quando aveva 88 anni, per promuovere una campagna per la riforma finanziaria, che lei proponeva, cominciò a percorrere a piedi l’America.
Una fatica immane, alla sua età. Le facevano male i polmoni e le ginocchia le dolevano ancora di più, ma dopo 5.150 kilometri, arrivò a Washington, acclamata dai suoi fan. La sua proposta di legge fu approvata.
Quando aveva 94 anni, inaspettatamente, fu nominata come candidato dello Stato del New Hampshire per il Senato. La campagna, contro un altro aspirante alla carica, fu durissima, ma lei non mollò. Fortificata da spuntini a base di pancetta (e pare fra un pisolino e l’altro), ottenne la nomina.
Per paura, a causa della neve, di non arrivare in tempo a Washington D.C. alla data fissata percorse gli ultimi 145 kilometri sugli sci. Per una vecchietta di 94 anni, niente male.
Oggi l’età media delle persone si sta allungando. Le riviste, ad nauseam, portano articoli su cosa mangiare, quanto dormire, quanto camminare per manteneresi in forma e campare più a lungo. A volte, a me, sembra quasi un’esagerazione. Dio sa esattamente quant anni e giorni darci. D’altra parte, se si deve arrivare a 100 anni, senza dubbio è meglio fare attenzione e cercare di arrivarci lucidi e sani, come ci è arrivata Doris.
I medici, i dietologi, gli scienziati si congratulano fra loro per le loro scoperte e per le medicine che aiutano a vivere più a lungo. E noi ci congratuliamo con loro.
Però farebbero anche bene a ringraziare il Signore che ha permesso loro di studiare, scoprire e ha dato loro i mezzi per arrivare dove sono arrivati con i loro studi. Non ci sono arrivati da soli e quello che fanno è esattamente secondo il piano di Dio. Se conoscessero la Bibbia, saprebbero di stare facendo proprio quello che Dio aveva predetto e previsto da sempre.
Il profeta Isaia, vissuto circa 800 anni prima di Cristo ha scritto, profetizzando riguardo al tempo in cui Dio stabilirà il suo regno sulla terra: “Non ci sarà in avvenire bimbo nato per pochi giorni, né vecchio che non compia il numero dei suoi anni; chi morirà a cent’anni morirà giovane... costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto... non pianteranno più perché un altro ne mangi...” (Profezia di Isaia cap. 65).
“Ma quando succederà?” chiedete. Non lo sappiamo. Ma potrebbe essere prima di quello che pensiamo.
Per oggi, la sola cosa che importa è avere accolto Gesù nel nostro cuore, avere accettato il suo dono della salvezza e vivere facendogli piacere. Per il resto, è affare suo!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento