Ho una nipotina di quattro anni che è uno sbrago. Parla e gesticola come un’adulta e ha un sorriso che ti ruba il cuore.
Il suo linguaggio è un misto di italiano e di inglese e, a volte, è abbastanza incomprensibile. Ma ha una magnifica abitudine: quando vuole qualcosa comincia sempre la sua frase con “please” e, quando ottiene quello che ha chiesto, dice “grazie”. Non perde un colpo. Naturalmente un “bravo!” va ai genitori che glielo hanno inculcato.
L’arte di ringraziare è insegnata nella Bibbia e Dio si adira con chi non lo ringrazia. Si adira tanto che lo abbandona. Lo dice nel primo capitolo della lettera di San Paolo ai Romani. E questo è un pensiero spaventoso, che dovrebbe farci stare in campana.
Il Salmo 100 esorta a lodare il Signore e a “entrare nelle sue porte con ringraziamento” (v.4).
La nostra preghiera deve essere sempre rivolta a Dio e accompagnata dalla riconoscenza. La Bibbia è piena di esempi di ringraziamento. Eccone alcuni.
Mosè ha ringraziato con entusiasmo e canti, dopo aver attraversato miracolosamente il Mar Rosso.
Esdra ha ringraziato Dio perché aveva avuto il permesso di lasciare l’esilio a Babilonia e di tornare a ricostruire il tempio a Gerusalemme.
Davide ringraziava per la bellezza della creazione, la fedeltà del Signore, le sue liberazioni, le sue opere potenti.
Paolo ringraziava per la salvezza e il perdono dei peccati, per il meraviglioso piano di Dio in favore dei peccatori.
Anche il Signore Gesù è stato un esempio perfetto di ringraziamento al Padre. Lui che era Dio lodava il Padre perché le sue meraviglie erano state rivelate ai bambini e alle persone umili (Matteo 11:25) e ringraziava il Padre perché lo esaudiva sempre (Giovanni 11:41,42). E passava notti intere a lodare e ringraziare il suo Padre Celeste.
E noi? Ringraziamo poco e forse per questo riceviamo poco.
Ascoltiamo tre brani. “Angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fare conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù” (Filippesi 4:6,7).
“Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio verso di voi” (1 Tessalonicesi 5:16-18).
“La pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti. La Parola di Cristo abiti in voi abbondantemente.... qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, ringraziando Dio per mezzo di Lui” (Colossesi 3:15-17).
Capito? Dio vuole essere avvicinato con un “please” umile e sottomesso e esige un “grazie” tutto il tempo e in ogni occasione per quello che ci dona. Se siamo ingrati non possiamo aspettarci che risponda alle nostre preghiere.
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