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In cucina ho alcune pentole che uso tutto il tempo e altre che non uso quasi mai. Tutte le donne sono così. Una mia amica aveva due padelle di ferro che pesavano quanto la morte e che lei portava anche in campeggio. Non poteva separarsene.
Le pentole e le padelle più usate, di solito, sono le meno belle, le più acciaccate. A volte, sembra che abbiano fatto la prima e la seconda guerra mondiale. Ma diventano le preferite, perché hanno l’impugnatura comoda, la grandezza che si adatta a cucinare certi cibi e la capienza perfetta. Sono come vecchie amiche di famiglia.
Se potessero parlare probabilmente direbbero: “Ma perché dobbiamo sempre fare tutto noi, quando ci sono tanti altri tegami e padelle lucide e quasi nuove che stanno solo lì a fare bella mostra? È possibile che la padrona non sappia che siamo stanche di essere scaldate, strusciate, grattate con la paglietta? Un po’ meno di attenzione non guasterebbe! “
Se non fossero pentole, e potessero parlare, assomiglierebbero a certi membri di chiesa, che si lamentano perché i giovani fanno poco e niente, perché devono esserci sempre loro in prima linea, nonostante la stanchezza e gli acciacchi dell’età.
È un fatto che, fra i suoi figli, sembra che anche il Signore goda nell’usare i più acciaccati e i meno appariscenti. Quelli fatti di materiali comuni e meno sofisticati. Roba che Lui può strofinare, strapazzare e sbattere un po’ qua e là. E che si lasciano usare.
Ma perché lo fa? Sa che su loro può contare, li sa maneggiare e sa che sono sempre pronti a servire, anche se, a volte, sono stanchi, a differenza di chi, bello e lustrato a festa, viene a trovarlo solo la domenica mattina e si allontana quando c’è il rischio di essere chiamato a fare qualcosa.
Perciò, il Signore sussurra al loro orecchio: “Io sono il vasaio e so esattamente quello che faccio e se vi uso più di altri ho i miei buoni motivi... Vi ricordate quel giorno, in cui mi avete detto di fare di voi quel che volevo? Ebbene, io vi ho presi in parola. Se vi strofino con la paglietta è perché voglio che siate sempre puliti e adatti al mio servizio. Se vi lavo nell’acqua bollente è perché così non avrete germi e impurità... Io userei qualsiasi altra pentola, ma molte non me ne danno il permesso...”
D’altra parte, “i credenti-pentolini-acciaccati e strusciati” ci resterebbero molto male se il Signore li buttasse in un canto e non li usasse più. Invece sanno che, quando avranno finito di servire, il Signore li prenderà con sé e se li terrà preziosi per tutta l’eternità. A quel punto, troverà altri pentolini pronti a essere usati.
Che tipo di pentolino sei? Spero che tu non sia del tipo tirato a lucido, che fa una bella figura, ma che serve a poco.
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