L’integrità costa

A Genova, dicono: “Toglieteci tutto, fuorché il mugugno”. Noi Italiani siamo professionisti del lamento. Ci lamentiamo della crisi e diciamo che tutto, o quasi, va male. C’è del vero, ma potrebbe andare peggio. Fino ad ora, per esempio, da noi la libertà di professare la nostra fede ci è garantita dalla legge. In molti paesi, essere evangelici e onesti può costare molto caro, anche la vita.

Ad esempio, è successo ad Alicia, nella Guyana, un paese di circa 800.000 abitanti, in SudAmerica.

È un paese, pare, di grande bellezza naturale, ma tormentato dal commercio della droga, la prostituzione, il crimine violento e la corruzione rampante sia nella vita pubblica sia in quella privata. Buona parte della popolazione vive sotto il livello di povertà e molti laureati e professionisti emigrano per trovare lavori più rimunerativi e sicuri.

Alicia non aveva fatto come molti suoi colleghi e amici e, dopo la laurea, aveva preferito rimanere nel suo paese per lavorare nell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA) e soprattutto per essere una testimone per Cristo. Sul lavoro si era distinta per la sua integrità e la sua coerenza di credente. Aveva svolto anche delle indagini molto delicate su lavori e commerci connessi con l’agenzia dove lavorava e forse questo ha causato la sua fine.

Una sera, tornando dal lavoro insieme a sua sorella, è stata affrontata da un uomo armato di fucile che le ha intimato di scendere dalla macchina. Essa ha rifiutato di ubbidire e l’uomo le ha sparato a bruciapelo. Alicia è morta poco dopo. Evidentemente la sua presenza nell’EPA era troppo scomoda. Del sicario, almeno per ora, non si sa nulla.

Alicia era nata in una famiglia cattolica, ma, mentre era all’Università, era venuta in contatto con i Gruppi Biblici Unversitari, GBU, un movimento che incoraggia la diffusione della conoscenza della Bibbia fra gli studenti nelle Università e nei Licei. Per mezzo dei GBU, aveva scoperto la verità della salvezza per grazia e era “nata di nuovo” credendo in Cristo come suo unico Salvatore e Signore. E per Cristo è vissuta fino alla fine.

“Gli studenti hanno bisogno di conoscere Gesù Cristo e di sottomettersi alla sua signoria” afferma il responsabile dei GBU nei Caraibi. “Siamo tutti convinti che il Vangelo è vero e che noi siamo chiamati a studiarlo, viverlo e proclamarlo. Chiediamo ai credenti ovunque di pregare affinché gli studenti che si convertono a Cristo siano esempi di integrità come lo è stata Alicia, in un tempo di compromesso e doppiezza morale come il nostro”.

Il Vangelo, creduto e vissuto, è l’unico rimedio per la decadenza morale che ci circonda anche in Italia. Se ci crediamo, proclamiamolo con coraggio! E, soprattutto, viviamolo.

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