Coi figli io ci ragiono

Me lo diceva una delle persone più savie che ho mai conosciute. I suoi figli erano sessantottini. Allora andavano di moda i capelli lunghi, i loden, la contestazione e il volantinaggio. I volantini dovevano essere brutti e malscritti per essere in. Per le ragazze era cominciata la moda della minigonna (a confronto con alcune ragazzine di oggi sembravano monache!) ma, in quanto a contestazione, non facevano male neppure loro.

Quella persona, che ho nominata all’inizio, ci passava delle ore coi figli a parlare di politica, di studi di scuola, di rispetto dei professori, di cultura corrente e di voti politici e di spese proletarie (in parole semplici, saccheggi di negozi). Non sempre il suo uditorio era d’accordo con le sue idee. Ma lo rispettava. Per cui non ci sono state esperienze traumatiche nella famiglia.

Come mai? Penso che il segreto stesse nel fatto che erano stati abituati a essere “figli” e a accettare il fatto che Dio ha dato ai genitori il compito sacro e solenne di educare i figli che Lui manda loro.

Troppi genitori pretendono oggi di trattare da adulti i loro bambini non punendoli, non mettendo paletti, non volendo creare in loro traumi e blocchi psicologici, credendo nella forza della persuasione e del ragionamento. E tirano su dei piccoli ribelli, disorientati e prepotenti, terribilmente insicuri su cosa sia bene e cosa sia male. E che, dato che il male è più attraente del bene, scelgono il male.

Però, quando i figli diventano adolescenti, li vogliono trattare come se fossero bambini, tirando le redini, mettendo divieti, imponendo regole, orari e restrizioni. Ma quelli non ci stanno più. Hanno fatto sempre quello che gli pareva, perché cambiare ora?

La Bibbia dice che bisogna inculcare nel fanciullo “la via che deve seguire, in modo che da vecchio non se ne allontani”. Dice che “la follia è legata al cuore del fanciullo” e la punizione fisica lo farà mettere sulla strada giusta e dice che il padre che ama suo figlio, si comporta così e ha il coraggio di tenere fermo.

In poche parole, dice che al bambino bisogna insegnare come deve comportarsi e pretendere che ubbidisca, anche se dovrà impararlo con una disciplina applicata sui cuscinetti naturali provveduti da madre natura. Il tutto accompagnato da molte lodi (dieci per ogni sgridata) e molto amore.

Ne riparleremo.

“Ma chi era quella persona così saggia?” chiedete. Beh, lo avrete indovinato. È il padre dei miei figli!

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