So che il Papa ha scritto un libro sull’infanzia di Gesù, ma
non l’ho letto. Non so cosa si sarà potuto inventare, dato che i Vangeli dicono
ben poco al riguardo.
Tutto quello che si sa è che Gesù è nato a Betlemme, è stato
circonciso quando aveva otto giorni, come prescriveva la legge di Mosè, è
andato in Egitto con Giuseppe e Maria, per sfuggire a quella che poi è stata
chiamata “la strage degli innocenti”, voluta da Erode, per sbarazzarsi di un
possibile contendente al trono.
Si sa che Gesù è cresciuto come un bambino qualsiasi, che è vissuto
a Nazaret e che a 12 anni è andato a Gerusalemme e ha avuto un incontro molto
interessante con i dottori della legge nel tempio. Che fino all’età di 30 anni
è stato “il figlio del falegname”.
È vero che ci sono delle leggende che anch’io ho sentito
raccontare a scuola dalle mie maestre. Ma non penso che il Papa, nonostante la sua
età avanzata, ci creda!
Per esempio? Si racconta che, mentre fuggiva in Egitto, delle
guardie romane fermarono Giuseppe, che guidava l’asino su cui Maria cavalcava,
tenendo Gesù in braccio.
“Che cosa hai lì?” chiesero minacciose.
“Fiori!” rispose Maria (ve la immaginate la Madonna immacolata
che dice una bugia, anche se, natualmente, a fin di bene?).
“Fa’ vedere!” urlarono.
Maria aprì il mantello ed ecco: c’era un magnifico mazzo di
fiori!
“Potete andare!“ dissero le guardie.
Maria richiuse il mantello e i fiori diventarono… “Gesù
Bambino”. Santa innocenza!
Poi c’è la storia di Gesù che fece diventare vivi e capaci di
volare degli uccellini di creta che aveva formati per gioco, per difenderli
dalle unghie, se ricordo bene, di un gatto.
Ma torniamo a Isaia, capitolo 9, che è meglio!
Isaia 9:5 dice: “Un
bambino” ci è nato” (v. 5). Gesù era maschio e anche questo ha un peso.
Il primo uomo creato da Dio, Adamo, ha peccato e, a causa
della sua disubbidienza all’ordine di Dio, “Il
peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte. Così la morte è
passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato” spiega l’Apostolo Paolo nella sua lettera ai Romani
(5:12).
Era necessario che un altro uomo diventasse un salvatore, “perché se per la trasgressione di uno solo
molti sono morti, a maggior ragione la grazia di Dio e il dono della grazia
proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente
su molti” (5:15).
Doveva essere, però, un uomo perfetto e senza peccato.
Sempre Paolo afferma: “Come
per una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così
pure con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà la vita si è
estesa a tutti gli uomini… affinché come il peccato regnò mediante la morte,
così pure la grazia regni mediante la giustizia a vita eterna, per mezzo di
Gesù Cristo nostro Signore” (5:18,21).
Non potrebbe essere più chiaro: il primo uomo, Adamo, è
stato lo strumento che ha portato la morte e il peccato nella razza umana. Un
secondo uomo perfetto, il Figlio di Dio, Gesù Cristo, è stato lo strumento per
portare la grazia e la vita alla razza umana decaduta.
“Un bambino è nato”
precisa ancora Isaia.
Gesù era contemporaneamente Dio e uomo. In quanto uomo, ha
potuto morire. Come Dio, ha potuto offrirsi come sacrificio perfetto al posto
dell’uomo e risuscitare.
Infine, Isaia afferma: “Un
bambino ci è nato”. È nato per
salvare ogni individuo che compone l’umanità. È nato per te e per me. L’opera
di salvezza di Gesù ha valore universale,
ma deve essere accolta per mezzo della fede da ogni individuo.
Tu lo hai fatto? Io sì.
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