Un bambino ci è nato. È un consigliere ammirabile



Quando ero bambina mi dicevano spesso: “Tu non puoi capire!”.

Così ho deciso che non avrei chiesto più spiegazioni e me le sarei date da sola. Di conseguenza, per me, un “maresciallo” era uno che stava in mezzo al mare, in piedi su uno scoglio, avvolto in uno sciallo e il bucato non era la biancheria lavata di fresco e pulita, ma un grande lenzuolo con un immenso buco nel mezzo (en passant, non vi pare che sia una buona idea rispondere saggiamente ai vostri bambini e ai vostri nipoti, quando vi chiedono spiegazioni?). Ma andiamo avanti.

Il Bambino, il Messia, nato a Betlemme di cui ha profetizzato Isaia (9:5), è chiamato anche “Consigliere ammirabile”.

Nel post della volta scorsa abbiamo accennato al fatto che Gesù si è “autolimitato” mentre era sulla terra.

Un modo, che non ho nominato e in cui lo ha fatto, è che, crescendo, ha imparato a funzionare come un bambino qualsiasi.

Il Vangelo di Luca dice che quando era piccolo “cresceva e si fortificava; era pieno di sapienza e la grazia di Dio era su Lui” (2:40) e che da adolescente “cresceva in sapienza, in statura e in grazia, davanti a Dio e agli uomini” (2:52).

Non è incredibile? Che figlio fantastico deve essere stato!

Si sviluppava come un ragazzo normale e, allo stesso tempo, era Dio stesso incarnato, nel quale, secondo l’Apostolo Paolo, “erano nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza” (Colossesi 2:3). La nostra mente esplode nel pensarci!

Dio è il nostro migliore consigliere. Giobbe diceva: “In Lui stanno la saggezza e la potenza, a Lui appartengono il consiglio e l’intelligenza” (12:13). 

Oggi, Gesù ci consiglia in tre modi: per mezzo della coscienza, della sua Parola e col suo Spirito Santo.

La coscienza ce l’abbiamo tutti ed è una vocetta tranquilla e sommessa. Spesso accende delle piccole luci rosse, per avvertirci quando sbagliamo. Ma, purtroppo,  spesso non l’ascoltiamo e il più delle volte, la nostra coscienza è così distorta dalla mentalità del mondo in cui viviamo, che non ci rendiamo neppure conto che Dio ci stia dicendo qualcosa.

“Lo fanno tutti… i tempi cambiano… la mentalità è diversa…” diciamo e la trascuriamo.

Molto spesso Gesù ci parla, per mezzo della sua Parola.

Mi dici che non la leggi? Beh, se hai letto fin qui questo post, qualcosa della Parola di Dio, lo hai letto!

Oppure, permettimi una domanda: “Dici mai il «Padre nostro»”? Anche quella è Parola di Dio e ti posso dare nome e indirizzo per trovarla nel Vangelo di Matteo.  

Per esempio se dici: “Dacci oggi il pane quotidiano” e mangi pane e companatico, ti ricordi di dire “grazie”?

Oppure reciti: “Perdona i nostri debiti, come noi perdoniamo ai nostri debitori” e ti viene in mente qualcuno a cui dovresti chiedere perdono o che dovresti perdonare. Lo fai?   

Infine c’è un “qualcosa” che, quando sei da solo, ti dice che non sei proprio a posto, che hai bisogno di Dio, che un giorno gli dovrai rendere conto?

Sai chi è che ti parla? È lo Spirito Santo. Gesù ha detto che è il suo sostituto, il quale ha il grande compito di convincere le persone del loro grande bisogno di Dio. Lo ascolti? I suoi consigli sono molto utili e seri!
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