Dio ama di un amore immenso le sue creature, ma odia il
peccato. Nel Libro dei Proverbi sta scritto: “Sei cose odia il Signore, anzi sette gli sono in abominio” (6:16,17).
La prima cosa che Dio detesta sono gli occhi alteri, che sono sintomo di
orgoglio. Ne abbiamo parlato la volta scorsa.
La seconda cosa che Dio odia e detesta è “la lingua bugiarda”. Un nostro amico,
che si professava credente, ha detto a mio marito, che lo esortava a dire la verità:
“Che vuoi mai, a me le bugie vengono spontanee...” . Non ha fatto progressi spirituali
nella sua vita. Anzi.
Il diavolo è stato definito da Gesù come “padre della menzogna” (Giovanni 8:44)
e, nella pratica, non fa altro che mentire e spingere alla menzogna. Ha
cominciato quando ha tentato Eva e continua fino a oggi. Con le sue bugie tenta
e convince i sapienti e gli ignoranti, i buoni e i cattivi. Il suo compito è
convincere la gente che le sue bugie sono migliori delle promesse e dei comandi
di Dio.
A volte usa tutta la sua cattiveria e spinge a nefandezze
tremende. Altre volte si presenta come un “angelo
di luce”, religioso e benevolo. Ma
diavolo sempre è.
Ha ispirato filosofie anti-Dio, ha fatto formulare ai
religiosi la casistica di peccati veniali (tipo bugie bianche dette a fin di
bene) e peccati mortali, ha inventato ogni tipo di setta e di religione. Usa,
per spargere le sue menzogne, i politici e i religiosi, gli studiosi e la gente
che ha studiato poco o niente.
La sua influenza è mondiale, L’Apostolo Giovanni ha
dichiarato che “tutto il mondo giace
sotto il potere del maligno” (1 Giovanni 5:19), ma ha anche affermato che
Gesù, il Figlio di Dio, “è stato
manifestato per distruggere le opere del diavolo” (1 Giovanni 3:8).
Infatti, la sua vittoria si è determinata per mezzo della sua morte sulla croce
e della sua resurrezione.
Ma come mai il diavolo è ancora tanto potente? Lo è solo
perché Dio glielo permette. Un giorno lo rinchiuderà nell’inferno per sempre. Per
ora, ai credenti il Signore dà la capacità di individuare le sue astuzie e di
vincere le sue tentazioni. Come? Per mezzo del suo Spirito Santo e della Parola
di Dio.
“Allora, se siamo credenti, siamo in una botte di ferro e
non corriamo nessun pericolo?” domandate.
No, il pericolo c’è sempre. Il diavolo non ci darà pace.
Anche se siamo credenti, cercherà sempre di farci cadere, anche nel campo delle
bugie.
L’Apostolo Pietro lo descrive come un leone ruggente alla ricerca di
qualcuno da divorare e Paolo ha messo i cristiani in guardia dicendo: “Bandita la menzogna, ognuno dica la verità
al suo prossimo” (Efesini 4:25). La possibilità di mentire c’è sempre.
Tipo? Dire che si è fatto tardi perché l’autobus non
passava, quando invece siamo usciti di casa troppo tardi. Dire a un’amica che
il suo vestito ci piace, quando non lo metteremmo neppure se ce lo regalassero.
Raccontare qualcosa di cui non siamo sicuri su qualcuno. Far finta di lavorare
in ufficio, quando invece mandiamo sms agli amici. Dire che non abbiamo potuto
finire un lavoro perché ... (fate voi!), mentre abbiamo fatto altre cose non
necessarie. La lista potrebbe continuare.
Oppure omettere di dire la verità. Come, ad esempio, non ammonire
qualcuno che si comporta male e fare finta di niente. Stare zitti quando si
dovrebbe difendere qualcuno. Non dire una parola giusta e utile quando ci
vorrebbe.
Il pericolo di mentire è sempre in agguato. Dobbiamo
chiedere al Signore, come faceva un salmista, di mettere una guardia davanti
alla nostra bocca, e poi cercare di camminare costantemente alla luce della
Parola di Dio e confessare a Dio e, se necessario a qualcuno a cui non abbiamo
detto la verità, la nostra mancanza di sincerità.
Ce n’è abbastanza per stare in campana. Non vi pare?
.
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