Dopo la morte di Giosuè, non c’era pace in Israele. La gente
si era allontanata dal Signore. L’anarchia e il disordine regnavano. Ogni tanto,
Dio suscitava per il suo popolo un “giudice” che portava un po’ di ordine e di fede
fra la gente. Ma era sempre cosa di poca durata.
Naturalmente, le popolazioni confinanti approfittavano di
questa situazione, facevano scorrerie nel territorio degli Ebrei, seminando il
terrore fra la gente e razziando raccolti e bestiame.
Un giorno, un uomo di nome Gedeone, proprio per paura di
eventuali predoni, stava trebbiando il suo grano per nasconderlo poi in un
luogo protetto, forse una specie di tunnel. A ogni rumore, sussultava. Fosse mai un nemico...
Ad un tratto, gli appare l’Angelo dell’Eterno, che lo chiama
e gli dice: “Il Signore è con te, uomo
forte e valoroso!” Che?! Lo stava prendendo in giro? L’atteggiamento di Gedeone
era tutto fuorché quello di un uomo forte
e valoroso. Era un poveraccio che cercava
solo di nascondere del grano per sé e per la sua famiglia.
Ma Dio guardava lontano e sapeva esattamente cosa aveva
intenzione di fare per mezzo di lui. Infatti gli disse: “Va’ con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian: non
sono io (l’IO SONO) che ti mando?”.
“Ma Signore... io non valgo niente... non sono un
guerriero... la mia famiglia non è importante” obiettò Gedeone.
Il Signore gli rispose: “Io
sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti, come se fossero un uomo solo...”
Poi, con un segno miracoloso, rassicurò Gedeone e gli disse: “Sta’ in pace, non temere...”
Gedeone capì con chi aveva a che fare e “costruì un altare al Signore e lo chiamò «Eterno pace»” (Iahvé-shalom).
E così fu: con la forza di Dio, Gedeone riportò grandi vittorie e liberò la sua gente.
(La sua storia entusiasmante è nell’Antico Testamento, nel Libro dei Giudici (capp. 6-8) e la potete leggere per conto vostro. Vi piacerà).
L’Eterno, il Signore onnipotente, è “shalom”: Dio di pace. Chi
crede in Lui sperimenta la vera pace. “Gran
pace hanno coloro che amano la tua legge” diceva un salmista (119:165) e,
la profezia di Isaia, riguardante il Bambino che sarebbe nato a Natale afferma:
“Un bambino ci è nato, un figlio ci è
stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere
ammirabile, Dio Potente, Padre eterno, Principe della pace...” (Isaia 9:5). Infatti, quando Gesù nacque, gli angeli dissero ai pastori proprio questo: “Pace in terra agli uomini che Egli
gradisce!”.
Gesù è la nostra pace, come diceva l’Apostolo Paolo. Infatti,
morendo al nostro posto e subendo il
nostro castigo, ha reso possibile la nostra riconciliazione, la nostra
pace con Dio. A chi lo riconosce come l’unica via di salvezza e crede di cuore
in Lui, Egli dona la pace. Una pace che dura per sempre.
Durante il suo ministero terreno ha parlato a lungo della
sua pace e ha donato la pace a molti. Per esempio, a una povera donna, ricordata
in tre vangeli.
Aveva speso tutto quello che aveva nei dottori, ma questi non erano riusciti a guarirla. La sua malattia
la rendeva debole, impura secondo la legge ebraica e quindi praticamente intoccabile
dalla famiglia e dagli amici. Era sola e disperata.
Un giorno sentì che Gesù era nelle vicinanze. Guariva i
malati, cacciava i demoni, toccava i lebbrosi e li sanava. Tutta la gente ne
parlava. Chi ne diceva bene, chi ne diceva male.
“Non ho più niente da perdere” deve aver pensato. “Lo so, non
dovrei andare dove c’è gente, ma io ci vado lo stesso. Non mi faccio vedere,
gli tocco un lembo della tunica. Basterà per guarirmi... io ci provo, io ci
credo...”
Così è andata, si è mischiata nella folla e con la mano tremante
ha toccato la veste del Signore. Ha sentito subito qualcosa di nuovo: una nuova
forza. Ha capito di essere guarita! Stava per ritirarsi, confondendosi fra la
folla, quando Gesù si fermò di botto: “Chi
mi ha toccato?”.
La poveretta si sente morire: il Maestro la svergognerà
davanti a tutti perché era impura? La denuncerà ai religiosi?
La donna si ferma, si butta ai suoi piedi e ammette quello
che aveva fatto. Gesù non aveva nessuna intenzione di svergognarla. Piuttosto
la voleva rassicurare non solo riguardo alla salute fisica, ma anche alla sua
anima: “Figliola, la tua fede ti ha
salvata; va’ in pace e sii guarita del tuo male” (Marco 6:34). Che
meraviglia! Gesù, l’Iddio incarnato, il Dio-shalom, oltre alla salute, aveva anche
messo pace (“shalom”) per sempre, nel suo cuore.
Tu hai creduto in Lui? Hai la sua pace? Egli è il tuo Dio-shalom?
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