Con le profezie bisogna andarci con prudenza. Molte, già adempiute,
si sono verificate alla lettera e noi ci meravigliamo della loro precisione.
Altre, che parlano di avvenimenti ancora futuri, si adempiranno, ma non ci è
dato di sapere quando e come (per la cronaca, sono vissuta abbastanza a lungo
per aver sentito vari credenti che affermavano che Mussolini, Hitler e Mao Tse Tung
erano l’Anticristo. Per certi versi, quei personaggi gli assomigliavano, ma non
erano l’Anticristo vero che sarà molto peggio di loro!). Per questo, ripeto, ci
vogliono prudenza e umiltà nelle nostre interpretazioni.
Ultimamente ho letto una profezia, che, quando è stata
pronunciata, riguardava specialmente il
popolo d’Israele, in quel momento esiliato a Babilonia. Si trova nel capitolo
23 del Libro di Geremia. L’ho trovata interessante alla luce dei nomi di Dio su
cui stiamo meditando.
Essa parla chiaramente del tempo in cui il Messia d’Israele,
il Signore Gesù Cristo, stabilirà il suo regno sulla terra e regnerà sul suo popolo
eletto, raccogliendolo da ogni parte della terra. “Ecco, i giorni vengono” dice il Signore, “in cui farò sorgere a Davide un germoglio giusto, il quale regnerà da
re e prospererà, eserciterà il diritto e la giustizia nel paese. Nei suoi
giorni Giuda sarà salvato e Israele sarà sicuro nella sua dimora; questo sarà
il nome con cui sarà chiamato: Signore, nostra giustizia (ebr. Iahvé - tsikenu). Per cui si dirà «il Signore ha portato fuori e ha ricondotto la
discendenza della casa d’Israle dal paese di settentrione e da tutti i paesi
nei quali io li avevo cacciati ed essi abiteranno nel loro paese»”
(vv. 5,6,8).
Le profezie, come insegnano gli studiosi di Bibbia, possono
avere però anche degli adempimenti
parziali, prima che venga il tempo del loro adempimento completo. Per esempio, proprio nella profezia di
Geremia, il “Germoglio”, appartenente alla famiglia di Davide è già venuto
sulla terra una prima volta. È nato da Maria vergine, al tempo di Cesare
Augusto, e i suoi contemporanei hanno potuto verificare che era “giusto”, cioè perfetto e santo. In
un’occasione, Egli ha domandato ai religiosi che lo contrastavano: “Chi di voi mi convince di peccato?”e nessuno
lo ha potuto accusare.
Però, Gesù non ha regnato come un sovrano umano e non ha
stabilito la sua giustizia sulla terra, come ha profetizzato Geremia. Questo
avverrà nel futuro.
Ma Gesù ha adempiuto anche un’altra parte importantissima
della profezia.
Gesù è diventato “Signore-giustizia”, quando è stato messo
sulla croce e si è caricato di tutte le colpe mai commesse dagli uomini,
comprese le tue e le mie, ed è morto come Sostituto di tutta l’umanità. Il
sacrificio infinito del Figlio di Dio ha pagato per il peccato infinito degli
uomini. Il trionfo della sua resurrezione ha dimostrato la sua vittoria
infinita.
Ora, la giustizia di Cristo, diventa “mia giustizia”, quando
mi pento personalmente del mio peccato e credo in Cristo come mia unica e
possibile via di salvezza.
La Parola di Dio lo dichiara categoricamente, in 1 Corinzi
1:30,31:
“Gesù Cristo è stato
fatto per noi sapienza (cioè ci ha rivelato il pensiero e i piani di Dio),
“giustizia (ha
soddisfatto la santità di Dio morendo sulla croce al nostro posto),
“santificazione
(ci ha purificati e appartati per Dio),
“redenzione (ha
pagato con la sua vita il prezzo del nostro riscatto),
“affiché come è
scritto, chi si vanta si vanti nel Signore” (non pensi di avere qualche merito personale e
si affidi e creda unicamente alla grazia di Dio).
Un grandioso
adempimento, non ti pare? Cristo è anche la “tua giustizia”?
.
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