KEEPING UP WITH THE JONES


È un modo di dire americano che significa “ tenere il passo coi vicini (i Jones)” e non permettere che ti  superino. Non so come lo direbbero gli Inglesi, che si vantano di parlare un inglese diverso da quello degli Americani, ma nella loro celebrazione per l’inaugurazione delle Olimpiadi mi pare che abbiano voluto non solo tenere il passo coi loro predecessori cinesi, ma che li abbiano voluti superare alla grande. Strafacendo.

L’idea di rifare la storia dell’Inghilterra era originale, ma la rappresentazione non finiva mai, con tutte quelle centinaia di persone, addestrate alla perfezione come robot e tutti quei cambiamenti di scena. Perfino la Regina, non potendo superare nessuno nei cappelli a cilindro, si è superata diventando la ragazza di James Bond. Sia come sia, la cerimonia è finalmente finita e le gare sono cominciate.

La smania di superare i vicini (o i lontani) è una gran brutta malattia. Si vuole avere la macchina un po’ più grande di quella del collega, il balcone un po’ più fiorito di quello della vicina, la cerimonia di matrimonio della figlia un po’ più ricca e elaborata di quella della cugina, le vacanze un po’ più esotiche di quelle del vecchio compagno di scuola, ritrovato dopo anni. E così via. Mai essere da meno!

È una grande sciocchezza, perché è un atteggiamento che mette in moto una spirale senza fine. Meglio stare nei limiti che ci possiamo permettere e, magari, anche un po’ al di sotto. E ci troveremo bene.

La Parola di Dio insegna a accontentarci di quello che abbiamo e il decimo comandamento ordina di non desiderare la roba degli altri.  La competizione fa male, è indice di invidia, orgoglio e desiderio di mettersi in mostra.

Un caso in cui la Bibbia dice che dobbiamo superare chi ci sta vicino è nel rendergli onore. “Quanto all’amore fraterno siate pieni di affezione gli uni verso gli altri, quanto all’onore, prevenitevi gli uni gli altri” (Lettera di Paolo ai Romani 12:10).  Un’altra versione afferma che dovremmo “fare a gara” nel renderci onore reciproco.

In altre parole, saluto per primo chi mi sta vicino e che, forse, è timido o insicuro. Cedo il posto migliore e più comodo a chi ne ha bisogno, non mi servo del pezzo più grosso del dolce che mi è offerto.  Se vedo qualcuno che fa una cosa giusta, lo lodo. Se un predicatore ha predicato bene, glielo dico e lo ringrazio. Se un vicino non mi usa gentilezza, cerco di essere gentile io.  Sono cose da nulla, ma che dimostrano rispetto e apprezzamento.

E un apprezzamento deve andare anche al nostro Capo del Governo, Mario Monti, che ha impedito che le Olmpiadi si facessero eventualmente a Roma. Ci ha fatto risparmiare una barca di soldi e, se avessimo dovuto cominciare a raccontare la storia dela città eterna, cominciando dalla lupa e da Romolo e Remo, quando saremmo andati a dormire?  A Olimpiadi finite.
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