Oggi, 1 agosto, mentre scrivo, qui a Roma fa un caldo
bestiale, come forse sta facendo anche da voi se siete in Italia. Il caldo ti
fiacca, ragion Ia fatica, tutto ti pesa e tutto diventa difficile.
I metereologi dicono che dipende da questo vento e da quell’anticiclone
e profetizzano sciagure per il futuro. Gli ecologisti affermano che dipende dal
riscaldamento globale e gli economisti prevedono che la crisi diventerà più
pesante, mentre i coltivatori hanno paura per i loro raccolti e i commercianti
sono spaventati.
La mia modesta opinione è che Dio ci stia parlando e che
nessuno, o pochissimi, se ne stiano rendendo conto. Proprio come succedeva al
tempo del profeta Amos, che si rivolgeva
al popolo ribelle, comunicando loro le parole di Dio, e diceva: “Vi ho fatto mancare il pane... ma voi non
siete tornati a me”.
“Vi ho anche
rifiutato la pioggia quando mancavano ancora tre mesi alla mietitura... ma voi
non siete tornati a me.”
“Vi ho colpiti con
ruggine e carbonchio, le locuste hanno divorato i vostri numerosi giardini, le
vostre vigne, i vostri fichi, i vostri ulivi, ma voi non siete tornati a me.”
“Ho mandato la peste
in mezzo a voi... ma voi non siete tornati a me.”
“Vi ho sconvolti...
ma voi non siete tornati a me.”
Se si legge tutto il capitolo 4 del libro di Amos, i
particolari sono abbastanza spaventosi.
Perciò la conclusione è ovvia: “Perciò farò come ho detto, o Israele. Poiché farò questo contro di te,
preparati, Israele, a incontrare il tuo Dio”. Ovvero: “Se non ti ravvedi,
non scamperai!”.
Dio usa tutti i mezzi per chiamare a sé i peccatori e i
disubbidienti. Usa le buone maniere promettendo benedizione, grazia e salvezza
a chi si converte a Lui, e usa le cattive per indurre la gente a ascoltarlo.
“Il clima bizarro, in cui viviamo oggi, potrebbe essere un
suo metodo per avvertirci?”chiedete. Io propendo per il sì.
Ad ogni modo, non c’è da prendere alla leggera ciò che è
scritto nell’Apocalisse: “L’angelo versò
la sua coppa sul sole e al sole fu concesso di bruciare gli uomini. E gli
uomini furono bruciati dal gran calore”. E la reazione a questo giudizio sarà:
“Gli uomini bestemmiarono il nome di Dio
che ha il potere su questi flagelli, e non si ravvidero per dargli gloria” (16:18).
Che disastro!
Quando questi giudizi avverranno non lo sappiamo. Oggi,
forse, siamo solo ai prodromi di ciò che avverrà alla fine. Una cosa è però
certa: quello che Dio dice si avvererà.
Allora, non sarebbe una buona cosa ascoltare gli
avvertimenti di Dio e non dover sentire quella parola tremenda: “Non siete tornati a me”?
Tanto più che oggi Gesù dice ancora: “Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò
riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, che sono mansueto e
umile di cuore e voi troverete riposo per le anime vostre; poiché il mio giogo
è dolce e il mio carico è leggero” (Matteo 11:28-30). Pensiamoci.
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Grazie Mariateresa per questa profonda riflessione! Il futuro un po' spaventa ma tra le braccia di Dio siamo al sicuro!molte persone rinunciano a queste braccia sicure ed e' una vera tristezza!
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