Mentre Eva era nel giardino meraviglioso, che Dio aveva dato
a lei e a suo marito, Adamo, come abitazione, fece capolino un serpente che le parlò
con grande astuzia: “Come! Dio vi ha detto che non dovete mangiare i frutti del
giardino....?”. Satana comicia sempre di
lì: insinua un dubbio sulla Parola di Dio e offre un’alternativa.
E quando il dubbio è insinuato,
ascoltato, considerato e preso sul serio, la frittata è fatta. O, nel migliore
dei casi, le cose prendono una brutta piega. Faccio un esempio.
Gesù ha insegnato
chiaramente: “Tutte le cose che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele
anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti” (Matteo 7:12).
Il che, interpretato, vuol dire semplicemente che quando io vorrei
una parola di approvazione e non la ricevo... quando vorrei un aiuto e non me
lo danno... vorrei un po’ di compagnia, mentre sono sola ... dovrei prendere la
palla al balzo e fare a qualcuno esattamente quello che mi piacerebbe fosse
fatto a me. Cioè dire una parola di incoraggiamento, trovare qualcuno da
aiutare e fare almeno una telefonata a chi so che è da solo e, magari, malato. Semplice,
no?
A quel punto, arriva nel
mio giardino il serpentaccio Satana che mi dice: “Come! Gesù ti dice che
dovresti prendere tu in mano la situazione e fare il primo passo verso qualcuno?
Ma Gesù non ti capisce, chiede cose
impossibili. La sua parola fa richieste assurde! Il vero significato di quelle
parole è al massimo “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a
te”. Perciò metti su muso duro, aspetta finché qualcuno non si muove e non ti
chiede come mai sei un po’ cupa. Allora di’ la fomula che non fallisce mai: “In questa chiesa (casa, associazione, scuola
biblica, club) non c’è amore!”
E, nell’andarsene, Satana sveglia, nel mio giardino, un
serpentello velenoso quanto lui, ma più rispettabile. E’ Il serpentello che si
chiama egoismo e che comincia a lavorare sul mio ego, che io preferisco chiamare
“amor proprio”. Mi fa ricordare quanto IO
ho fatto per gli altri, quanto IO mi sono sacrificata per andare a trovare
questo e quella, quante cose gentili IO ho fatto a centinaia (macché, diciamo
migliaia!) di persone. E così via e così avanti.
Così il “fatele anche
voi a loro” di Gesù diventa un negativo “fatelo voi prima a me”.
L’egoismo è uno dei serpentelli più brutti che ci siano.
Quando entra in azione fa disastri. Scava inimicizie, incomprensioni,
malintesi. Sfascia famiglie, divide le chiese, mette veleno negli uffici. Così
la sposina vuole farsi la doccia e rilassarsi anziché preparare la cena. Il marito non muove un dito per aiutare la moglie
che ha lavorato anche lei tutto il
giorno. Gli amici ti propongono una spaghettata, ma si deve fare a casa
tua, perché, a casa loro, i bambini devono dormire e non disturbare la nonna
che li guarda. Ci sarebbe da accompagnare una vecchietta a ritirare la
pensione, ma la poveretta deve arrangiarsi da sola. Ci vorrebbe... bisognerebbe... si dovrebbe...
Eppure, nella Parola di Dio, l’ordine (non il consiglio!)
“tutte le cose che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa è la legge e i
profeti” è sempre lì.
Da chi comincia l’ubbidienza e il “fare agli altri, quello
che vorrei fosse fatto a me?...” Da me, mi pare. E da te. Punto e basta.
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