IL BUCO NERO DEI SOLDI - Morire per vivere 7


Accendi la TV e il telegiornale parla di crisi, di soldi e di borse che salgono, cadono e affondano.

Parli con qualcuno e il discorso cade sui prezzi e la difficoltà di arrivare alla fine del mese (alla quale, bene o male, o di riffe o di raffe, tutti arriviamo).

Apri un giornale o una rivista e l’argomento è quello: i soldi e come moltiplicare quelli che si hanno.

Il denaro ci vuole per vivere. Nessuno lo nega e Dio ordina di lavorare per poter guadagnare e avere di che vivere e mantenere onestamente la propria famiglia. Il denaro, in sé, non è cattivo. E’ neutro.

Quello che la Bibbia condanna è l’amore per il denaro, che è, invece, un peccato che esiste, penso, da quando la prima moneta è stata coniata. Fa parte del cuore dell’uomo e lo porta a fare guerre, a imbrogliare, a rubare, a nascondere e, perfino, a uccidere.

Ricordo un bambino (non uno dei nostri figli!) che andava a letto la sera stringendo nel suo pugnetto le poche lire che possedeva e che, come se non bastasse, teneva a portata di mano, fra le coperte, un bastone, nel caso dei ladri fossero venuti a derubarlo. E so di persone che cambiavano ogni sera il posto in cui nascondevano il loro gruzzolo, per proteggerlo da possibili malintenzionati.

L’amore del denaro può spingere a ogni sorta di cattiveria. Giuda, per trenta denari, ha tradito il Signore e ancor oggi crimini e sfruttamenti sono (e sono stati) compiuti per ottenere denaro.

L’amore del denaro deve morire in noi, se vogliamo vivere una vita felice, serena e soddisfacente.

Ma come si fa? Lo dico sempre: secondo me, tutto parte da una profonda convinzione mentale, e cioè che l’amore per il denaro è un peccato. Il denaro può diventare un Dio, lo scopo della vita, la mèta a cui si tende a scapito di cose e di fini migliori. Se non ne siamo convinti, non c’è molta speranza di guarirne.

“Chi ama l’argento non è saziato con l’argento; e chi ama le ricchezze non ne trae profitto di sorta” diceva Salomone (Ecclesiaste 5:10). Un uomo di Dio, scrisse Paolo a Timoteo, “non deve essere attaccato al denaro” (1 Timoteo 3:3) e “quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni, di molti desideri insensati e funesti, che affonfano l’uomo nella rovina e nella perdizione. Infatti, l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori” (1 Timoteo 6:9,10).

Messo questo fondamento, come essere contenti di quello che si ha?

* Si impara a accontentarsi.

“Ho imparato a accontentarmi (a essere autosufficiente, nel testo greco) dello stato in cui mi trovo. So vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e a avere fame; a essere nell’abbondanza e anche nell’indigenza. Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica” (Filippesi 4:12,13). Anche un proverbio popolare dice che “chi si contenta, gode”; si impara che si può essere felici anche avendo meno di molti altri.

* Si impara a vivere avendo fede e basandosi sulle promesse di Dio.

“Il nostro Dio provvederà splendidamente a ogni vostro (e nostro!) bisogno secondo le sue ricchezze” (Filippesi 4:19). “Vi dico: Non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo di che vi vestirete... poichè il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose...” (Matteo 6:25,32). Se Dio lo sa, perché agitarsi?

* Si impara a lodare Dio per quello che si ha.

“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio, in preghiere e suppliche , accompagnate da ringraziamenti” (Filippesi 4:6).

* Si mettono in ordine le nostre priorità.

“Cercate piuttosto il regno di Dio e queste cose vi saranno date in più” (Luca 12:31).

“Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi alla prova in questo” dice il Signore degli eserciti; “vedrete se non vi aprirò le cataratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sarà più dove riporla” (Zaccaria 3:10).

Mi sembra chiaro: è importante far morire il nostro desiderio di ricchezza e fare quello che Dio dice. Da queste ultime parole si deduce che se fossimo più generosi e ubbidienti nel dare a Dio, Lui sarebbe più largo nel darci benedizioni in abbondanza.
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