COSA DIRANNO DI ME? - Morire per vivere 6

Se c’è una cosa a cui noi italiani teniamo è la “bella figura”. Vogliamo essere apprezzati per come ci vestiamo, che macchina guidiamo, qual è l’ultimo cellulare che abbiamo comprato, in che zona della città viviamo, il nostro titolo di studi e quello dei nostri figli e parenti. Niente di male, finché non diventa una schiavitù.

Onestamente, almeno qualche volta, abbiamo tutti pensato: “SE” non indosso vestiti nuovi, se non porto scarpe alla moda (anche se mi produrranno degli atroci mali di schiena fra alcuni anni), se i miei figli non hanno lo zainetto firmato, se non ho un taglio di capelli alla moda... “ penseranno che sono una poveraccia”. Oppure: “SE” non cambio il catorcio che sto ancora guidando, non posso presentarmi ai miei clienti, se non ho l’ultimo iPad non mi sento a mio agio... tutti i miei amici se lo sono fatto!” . E avanti con i “se”!

Il desiderio di essere ammirati, lodati, e apprezzati per evitare critiche, malintesi o rogne è un rischio tremendo perché spesso porta a fare dei compromessi con la nostra coscienza e influisce sulla nostra condotta, sulla nostra testimonianza ed è un cattivissimo esempio.

Può portare a fare debiti per acquistare cose di cui non abbiamo bisogno, anche se la Bibbia dice chiaramente che non dobbiamo fare debiti. Può portare a dire qualche mezza verità, il che equivale a una bugia, mentre la Bibbia dice che dobbiamo essere sempre sinceri. Può indurci a chiudere un occhio su qualche disonestà, a partecipare a situazioni equivoche, a tacere quando dovremmo parlare. In un primo tempo, probabilmente, la nostra coscienza busserà alla porta del nostro cuore e ci farà stare un po’ male, ma potrà facilmente essere messa a tacere con un ovvio “non potevo farne a meno”. Nella nostra vita spirituale e morale, il pericolo di compromessi è sempre in agguato.

L’Apostolo Paolo ha scritto a Timoteo, nella sua prima lettera, di due credenti, Imeneo e Alessandro, che avevano “rinunziato” a una buona coscienza e “avevano fatto naufragio quanto alla fede” (1:10,20). Non sappiamo a che chiesa appartenessero e per quale motivo abbiano messo a tacere la loro coscienza, ma il risultato è stato catastrofico. E’ probabile che anche il desiderio di fare una “bella figura” abbia animato Anania e Saffira, e li abbia spinti a mentire, niente po’ po’ di meno che allo Spirito Santo (Atti 5:1-10). E con quale risultato!

Alcuni re dell’Antico Testamento, a cominciare da Salomone, fecero seri compromessi spirituali e causarono gravi danni al popolo di Dio. La Bibbia dice, per esempio, di Salomone che “amava il Signore e seguiva i precetti di Davide , suo padre; soltanto offriva sacrifici e profumi sugli alti luoghi” (che erano consacrati a deità pagane) ( 1 Re 3:3). Quel “soltanto” grida più di un sirena d’allarme. A forza di “soltanto”, Salomone finì nell’idolatria totale.

Giosafat fu un buon re, “soltanto” fece alleanza e si imparentò con un re malvagio e idolatra, Achab, permettendo che suo figlio ne sposasse la figlia, Atalia. Questa, in seguito, contribuì alla rovina del regno di Giuda. Quell’alleanza gli fece anche correre grossi rischi, da cui Dio lo salvò miracolosamente (la sua storia si trova in 1 Re cap. 22).

Per il re Asa, le cose andarono nello stesso modo. Fu un buon re, “soltanto” chiuse un occhio sull’idolatria del suo popolo, quando avrebbe dovuto e potuto reprimerla e fece alleanze sbagliate (2 Cronache 14-16).

Il pericolo del compromesso è sempre presente.

Non è proprio giusto, ma è comodo... non è veramente biblico, ma non importa... è una dottrina sbagliata, ma non è fondamentale... si dovrebbe fare diversamente, ma non si può sempre dire no.

Il compromesso deve morire, se si vuole prosperare spiritualmente. Altrimenti, si rischia di finire dove non si sarebbe mai creduto di finire. Come Billy Graham, che ha cominciato predicando fedelmente la Scrittura, si è poi aperto a alleanze pericolose e, nella sua vecchiaia, ha addirittura affermato che Papa Giovanni Paolo II era il più grande cristiano che aveva mai conosciuto.
.

Nessun commento:

Posta un commento