Vi ricordate della patata che non voleva morire, di cui
abbiamo parlato due post fa? Non voleva adattarsi al piano di Dio. Non voleva
morire per dar vita a altre patate e non è servita a nulla.
Quando diventiamo nuove creature in Cristo, dobbiamo cercare
di non comportarci come quella patata, autosufficiente e indipendente. E
testarda.
Al contrario, dobbiamo renderci conto che siamo come bambini
e che dobbiamo crescere. Dobbiamo nutrirci con la Parola di Dio, parlare col
Signore per mezzo della preghiera e permettergli di educarci come vuole Lui.
Invece no, spesso crediamo di sapere già tutto, mentre, appena appena, abbiamo
capito il piano della salvezza. Vogliamo essere indipendenti, agire a modo
nostro e testimoniare della nostra fede a tutti costi. E facciamo più disastri
che cose buone. Io ne ho fatti.
Per esempio, coi genitori non credenti cosa facciamo? Entriamo
in casa e annunciamo che abbiamo trovato la verità, che la Chiesa romana è tutta sbagliata,
che tutto quello che ci hanno insegnato è errore e che siamo diventati figli di
Dio.
I genitori cosa pensano? Per prima cosa, che il figlio o la
figlia siano diventati matti, poi che siano diventati preda di una setta e,
infine, si sentono feriti personalmente, perché fino a quel momento avevano
pensato di essere stati dei bravi genitori. Ma cosa si credono di essere questi
figli che, di punto in bianco, gli vengono a dire che hanno sbagliato tutto?
Un giovane, che abbiamo conosciuto e aiutato spiritualmente
molti anni fa, si è comportato un po’ in questo modo ed è stato bistrattato malamente
da sua madre, un po’ per l’ignoranza di lei, ma anche per la sua troppa
irruenza e belligeranza.
A un certo punto, mio marito gli ha dato il migliore consiglio
possibile: chiedi ai genitori di permetterti di parlare loro per dieci minuti,
senza essere interrotto; esprimi loro il tuo amore e poi spiega con gentilezza
quello che ti è successo. Come ti sentivi prima, come ti è stata spiegata la
salvezza, che cosa ti ha colpito (senza fare polemiche) e quale è stata la tua
reazione. Poi prometti di non parlare
più della tua fede, a meno che non ti facciano delle domande. Piuttosto, vivi
giorno per giorno la tua fede davanti a loro. Dimostra di essere diventato davvero
una nuova creatura. Sarai la loro Bibbia. Punto e basta.
Nel suo caso, i risultati sono stati magnifici. I suoi genitori
e altri parenti si sono convertiti!
Spesso, nonostante tutte le nostre buone intenzioni,
testimoniamo, parliamo e agiamo con molto orgoglio (per non dire PER orgoglio),
per mettere in mostra il nostro io, pensando di essere meglio di quello che
siamo. L’Apostolo Pietro ha detto baldanzoso a Gesù: “Io non ti tradirò mai” e
dopo poche ore lo ha fatto.
Pensiamoci: il nostro orgoglio è il peggior nemico della nostra
crescita spirituale. E finché saremo in vita farà capolino.
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