Se continua e non cambia...

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Cara Silvana dispiaciuta e scoraggiata, continuiamo il discorso, incominciato la volta scorsa, riguardo a tuo marito che chiede perdono e non cambia e ricasca nello stesso, chiamiamolo così, peccato. Che si fa?

Ci sarebbe da chiedersi un paio di cose oltre a essere pronti a perdonare.

Di che tipo è il peccato? Se è del tipo che fa arrabbiare tante donne, del tipo “lascia in giro i classici calzini” o non mette il tappo al dentifricio, io non farei storie. Invece di brontolare, prenderei su i calzini e li butterei nel cestone e metterei il tappo al tubetto. È molto meno faticoso che discutere. Ed è anche molto più utile per la pace familiare.

Se ha qualche altra abitudine dello stesso tipo, lascia perdere.

Se si tratta dell’abitudine noiosissima di arrivare sempre in ritardo si potrebbe trovare un espediente per migliorare la situazione. Che ne so, presentarsi all’appuntamento puntuali e se lui non arriva, andare a prenderti un caffè al bar, senza farti vedere, e farlo aspettare un bel po’. Forse capirà che “aspettare e non venire è una cosa da morire”!

Se il “peccato” fosse l’infedeltà, le cose diventano più serie. Purtroppo, molti uomini sono farfalloni. In quel caso, se afferma di essere un vero credente, sarebbe il caso di fargli un bel discorsino, di chiedergli se intende fare sul serio con te e col Signore e, poi, affermare che, se non cambia ed è membro della chiesa, chiederai al pastore o agli anziani di richiamarlo e di prendere provvedimenti. Naturalmente, non dovresti limitarti a minacciare, dovresti agire. Se non è credente, gli farei lo stesso il discorsino serio e gli chiederei anche che cosa non gli basta nel tuo modo di fare per aver voglia di trovare una sostituta. E, secondo la sua risposta, mi metterei una mano sulla coscienza e cercherei, se necessario, di rimediare. È un fatto che, se uno ha una Mercdes in garage, non va a cercarsi una Mini.

Se poi si trattasse di chiedergli di essere più presente a casa, di occuparsi dei figli, di essere più leader spirituale in famiglia, di andare a parlare ogni tanto coi professori, di non spendere soldi stupidamente (molto uomini e donne sono maestri in questo!), prega, prega, e prega ancora. Al minimo segnale di miglioramento ringrazialo, lodalo e digli che è il migliore marito che hai mai avuto... se non proprio del mondo.

Come si dice sempre, un complimento al giorno toglie i difetti di torno (oltre al medico per curarti l’ulcera e la depressione!). Fammi sapere come va. Anche privatamente.
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