Una richiesta azzardata

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Anni fa, Pavarotti, durante una rappresentazione del Don Carlos di Verdi, fece una brutta stecca e fu fischiato sonoramente. Aveva cantato fino a quel momento, come in altre decine di opere, alla perfezione. È bastata una nota presa male per adombrare la sua gloria. Uno sbaglio ti può rovinare la reputazione.

È successo più o meno così per Salome, madre di Giacomo e Giovanni e moglie di Zebedeo. Verso la fine del ministero terreno di Gesù, essa fece al Signore una richiesta fuori posto e, da allora, attraverso i secoli è stata considerata intrigante e traffichina. Invece, sembra di capire, da quel poco che ne dicono i Vangeli, che fosse una gran brava credente.

Per esempio, è ricordata fra le donne che, almeno per alcuni periodi, seguirono Gesù, sopperendo ai suoi bisogni materiali e a quelli dei suoi discepoli. A differenza di molti, seguì il Signore fino alla fine, e osservò la sua morte lenta e atroce sulla croce. E questo, date le circostanze, non è poco.

Anche suo marito doveva essere un buon ebreo credente. Per quanto se ne sa, non si oppose a che sua moglie seguisse Gesù nei suoi spostamenti e lo sostenesse anche finanziariamente e neppure obbiettò che i suoi figli lasciassero barca e mestiere di pescatori per seguire l’Uomo di Nazaret. Inoltre, da come i figli stessi furono fedeli e seguirono prima Giovanni Battista e poi Gesù, rimanendo fedeli fino alla morte, sembra chiaro che devono essere cresciuti in un ambiente in cui regnava il timore di Dio. E questo, spesso, dipende dalla guida del padre.

Allora, in che cosa ha sbagliato Salome e i suoi figli con lei?

I Vangeli di Matteo e Marco raccontano che, verso la fine del suo ministero, Gesù, mentre saliva verso Gerusalemme per compiere l’estremo sacrificio espiatorio per i peccati degli uomini, parlò in maniera molto chiara della sua morte, dicendo: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi; essi lo condanneranno a morte, e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito, flagellato e crocifisso; e il terzo giorno risusciterà” (Marco 20:18,19).

Come spesso succedeva, non fu capito. Oppure, chi sa?, alcuni ebbero l’idea che sì, sarebbe stato ucciso, ma che alla sua resurrezione avrebbe stabilito il suo regno su Israele come un grande trionfatore. Forse Salome aveva interpretato così quelle parole. Fatto sta che lei e i figli si avvicinarono a Gesù, facendo una richiesta assurda, ma che ai tre sembrava ragionevole: “Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno” (Marco 20:20,21). Dopo tutto, non facevano parte della cerchia ristretta dei discepoli che Gesù prediligeva? Non avevano forse assistito alla resurrezione della figlia di Iairo e alla trasfigurazione? Un posto speciale se lo sarebbero meritato!

Gesù, con gentilezza, rispose che non spettava a Lui assegnare posti nel suo regno e che, in ogni modo, prima di quel momento, avrebbero dovuto bere un calice amaro di sofferenza (infatti, Giacomo fu fatto decapitare da Erode e Giovanni morì da vecchio in un esilio duro e penoso).

Poi, agli altri discepoli, che si erano indignati per la richiesta di Salome e figli, e che forse si dispiacevano di non averla fatta loro, Gesù disse con grande serietà: “Non è così tra voi; anzi chiunque vorrà essere grande tra di voi, sarà vostro servitore; e chunque tra voi vorrà essere primo, sarà vostro servo; appunto come il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti” (vv. 26-28).

Per i seguaci del Signore, quello era un momento di grande confusione, incertezza e incomprensione dei fatti che si stavano svolgendo e stavano precipitando. Salome ha pensato di fare la cosa giusta e cercare di assicurare un buon futuro ai suoi figli (le mamme che da noi hanno manovrato per trovare un buon posto statale ai figli non si contano!) e ha sbagliato. Quello che deve importare è solo una cosa: che i figli crescano nel timore di Dio e lo servano. Il resto passa in seconda linea.

Per il resto, Salome è stata un buon esempio. Ha servito, ha dato generosamente e, vicino alla croce, con Maria, la madre di Gesù e le altre donne c’è stata anche lei, insieme a Giovanni, suo figlio. Tutti gli altri discepoli, invece, erano andati a nascondersi.
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