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È una settimana prima della pasqua e Gesù, coi suoi discepoli, è a Betania in casa di Marta, Maria e Lazzaro, che era stato da poco risuscitato dal Signore.
Si faceva un gran parlare di quel miracolo e molta gente voleva vedere Lazzaro. Vedendolo, credeva in Gesù e nella sua potenza, cosa che rodeva molto ai religiosi, che meditavano non solo di uccidere Gesù, ma anche Lazzaro, per farla finita una buona volta!
L’atmosfera era perciò un po’ pesante, anche perché il Signore stesso aveva chiaramente parlato della sua morte imminente. In ogni modo, come sempre, Marta si dava da fare per servire e vedere che tutti fossero a loro agio e trattati nel migliore dei modi.
Mentre, tutti erano a tavola, Maria si alza e va a cercare qualcosa. Quando torna stringe al petto un vaso di alabastro. Lo spezza e versa l’olio profumatissimo sui piedi del Signore, che, poi, unge e asciuga coi suoi capelli. Tutta la casa è impregnata del profumo sparso. Era un atto di grande affetto, adorazione e consacrazione, di donazione totale a Gesù.
Spesso, infatti, quel tipo di profumo, tenuto in un vaso sigillato, era conservato dalle ragazze come parte del loro corredo di nozze. Probabilmente era quanto Maria aveva di più prezioso.
I discepoli si meravigliano e pensano che quel gesto sia un grandissimo spreco. Giuda esprime il pensiero di tutti dicendo: “Perché non si è venduto quest’olio per trecento denari e non si sono dati ai poveri?”. In realtà a lui non importavano affatto i poveri e Giovanni lo sapeva. Nel suo Vangelo, scriverà poi che “era ladro, teneva la borsa e ne portava via quello che vi si metteva dentro” (12:7).
Ma è anche vero che, in ogni occasione, qualcuno che critica c’è sempre.
Il Signore interviene in difesa di Maria, lo aveva già fatto quando aveva dichiarato che aveva fatto bene a fermarsi a ascoltarlo, anziché preoccupasi d’altro. Questa volta, però, la sua difesa è molto più circostanziata e precisa. Dice: “Lasciala stare; ella lo ha conservato per il giorno della mia sepoltura. Perché i poveri li avete sempre con voi; ma me non mi avete sempre” (12:7,8).
Gesù aveva visto chiaro nel cuore di Maria e Maria aveva visto chiaro riguardo al futuro. Aveva capito che Gesù sarebbe morto, ma aveva anche capito che sarebbe risuscitato. Perciò l’olio che avrebbe potuto servire per imbalsamare il corpo del Signore, lo offerse mentre era vivo. Dopo la morte non sarebbe più servito!
L’evangelista Marco lo dice molto chiaramente, riportando le parole del Signore: “Ha fatto un’azione buona verso di me... Ha fatto ciò che poteva; ha anticipato l’unzione del mio corpo per la sepoltura. In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato in memoria di lei” (14:6,8,9)
Maria, mi pare, è stata l’unica persona che ha creduto davvero alla resurrezione del Signore, prima che questa si verificasse. Lo aveva visto risuscitare suo fratello e sapeva che Lui aveva dichiarato: “Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me, anche se muore, vivrà. E chunque vive e crede in me non morirà mai” (Giovanni 11:25,26). Perciò aveva voluto onorare il Vivente! E ciò che ha fatto è una testimonianza anche per noi.
Non possiamo ripetere il suo gesto, ma quello che Gesù ha detto di lei è molto importante anche per noi: “Ha fatto ciò che poteva”.
Oggi noi possiamo testimoniare, aiutare, incoraggiare, confortare, spandere la Parola di Dio con le parole e i fatti, secondo le nostre possibilità. Non tutte possiamo andare in Africa o in Cina a testimoniare, ma possiamo farlo sotto casa. Le nostre non saranno forse azioni eclatanti, ma il Signore ne terrà conto. Basta che possa dire anche di noi: “Ha fatto quello che poteva”.
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