Amore è... 10 — La prova dell’acido

Cara Maria Teresa, ci avevi promesso di parlare anche dei mariti, quando hai parlato dello spirito benigno e pacifico delle mogli, ma ancora non lo hai fatto. A quando?
Ansiose di....
(segue il nome della città)

Care ansiose, ci siamo arrivate! Non mi piace scavalcare le parole della Bibbia. La descrizione dell’amore, che stiamo commentando nella prima lettera di Paolo ai Corinzi, ha una sequenza precisa e solo oggi tocca il tasto delicato e tanto atteso. Questo tasto dice che “l’amore non si inasprisce”. Finalmente ci siamo!

Inasprirsi significa, secondo il dizionario, chiudersi in una tenace ostilità, rimanere in uno stato di guerra. Una brutta situazione che non dovrebbe esistere in chi dice di conoscere l’amore di Dio. Però, guardiamoci in faccia, chi di noi non si è mai inasprito alzi la mano. E chi non l’ha alzata, diventi rosso come un pomodoro maturo!

Nella Lettera ai Colossesi, l’apostolo Paolo comanda da parte di Dio: “Mariti, amate le vostre mogli e non vi inasprite contro a loro”. L’apostolo Pietro gli fa il controcanto e dice: “Mariti, convivete con le vostre mogli, con la discrezione dovuta al vaso più debole. Portate loro onore, poiché sono anche loro eredi della grazia...”.

Ricordo una coppia (credenti stagionati e vaccinati tutti e due) che era arrivata ai ferri corti. Avevano una certa età e stavano per separarsi. Non si sopportavano letteralmente più. Cosa era successo? Tradimento? Infedeltà? Problemi finanziari e di eredità? Macché.

Il marito è scoppiato: “Mia moglie non spegne mai le luci!”.

Luce non spenta oggi, luce non spenta domani, dopodomani e per mesi. E l’acido è esploso.

“Ma perché non la spegni?” ho chiesto alla moglie.

“Mi sembra una stupidaggine e poi non ci penso!”

“D’ora in poi, pensaci!” ho detto con una certa grinta.

Li ho rivisti anni dopo. “Come va la luce?” ho chiesto.

“Bene!” mi hanno risposto in coro. E hanno soriso con l’aria di dire: “Ci capiamo!”,

Sembra una cretinata, ma l’inasprimento proprio comincia così. Una gocciolina oggi e una domani e diventa un barile di acido insopportabile.

È successo perfino a Mosè, pover’uomo. Per quarant’anni aveva guidato il popolo d’Israele nel deserto e aveva sopportato lamenti, ribellioni, rivolte. E aveva pazientato. La Bibbia dice addirittura che non c’era un uomo più mansueto e paziente di lui.

Però, una volta, in una località chiamata Meriba, mancava l’acqua, e il popolo cominciò coi suoi lamenti. “Era meglio restare in Egitto! Si stava meglio quando si stava peggio!”

Mosè andò a pregare per il popolo con suo fratello, ma evidentemente in lui c’era dell’acido.

Dio gli disse: “Prendi il bastone. Raduna il popolo, vai davanti a una certa roccia e parla alla roccia. Ne scaturirà dell’acqua”. Mosè ubbidì, ma era inacidito. Forse pensava: “Ora glielo faccio vedere io a questa gente! Ribelli che non sono altro!”

Radunò il popolo, prese il bastone e percosse, suppongo con rabbia, la roccia due volte. Ne uscì l’acqua, ma Dio non fu contento. Gli aveva detto “Parla alla roccia” e non “percuoti la roccia”. E ogni disubbidienza ha una conseguenza. Per quel peccato, Mosè non poté entrare nella Terra Promessa e morì guardandola solo da lontano.

Anche fra marito e moglie, fratelli e sorelle, colleghi e fratelli di chiesa i problemi si possono ammucchiare a poco a poco. Ed è facile diventare “inacerbiti”. Come rimediare? Bastano tre cose o forse quattro, fatte con serietà.

  1. Parlare con calma e spiegare quello che ci dispiace.
  2. Prendersi sul serio, anche se la lamentela sembra una fisima e una vera stupidaggine.
  3. Chiedere perdono in maniera specifica e perdonare.
  4. Evitare di ripetere quello che ha urtato l’altro.

Sembra semplice, ma funziona.

A chi tocca il primo passo? A chi si rende conto di stare inacerbendosi. E, sulla base delle parole bibliche, mi pare che forse l’acido riguardi più i mariti che le mogli.

E Pietro aggiunge una parola di ammonimento, dopo aver detto ai mariti che devono onorare le loro le mogli, tenendo conto che sono emotivamente più deboli e fragili: “Affinché le vostre preghiere non siano impedite”. Perciò se vogliamo stare bene anche col Signore, oltre che col coniuge, e vedere degli esaudimenti alle nostre preghere, bando all’acido!

Care ansiose, siete contente?

1 commento:

  1. Ancora una volta grazie per gli utili e sempre preziosi consigli che vengono dalla Parola di Dio,da te fraternamente spiegata ed applicata.Il Signore ci benedica.Filippo un marito qualche volta di troppo inacidito.

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