.
“Qualcuno di cui mi posso fidare” è stata la risposta n. 1, in un’inchiesta fatta qualche tempo fa, fra dei giovani canadesi, ai quali è stato chiesto cosa volessero dalla vita.
È una risposta che descrive un malessere generale, anche se non sempre riconosciuto.
Il mondo in cui viviamo è insicuro, non solo politicamente e moralmente. È insicuro anche perché si afferma, in nome della tolleranza e del rispetto dell’altro, che non c’è nulla di assoluto. Perciò ognuno si crea la sua verità e vive secondo quella.
I politici dicono uno il contrario dell’altro, ma affermano tutti di avere la verità e la soluzione a tutti i mali. Le religioni spesso sembrano più una gran farsa che una cosa seria, ma tutte dicono di avere la verità. I governi si fanno e si disfano con le loro mani. Perfino le persone di cui ci fidiamo di più non sembrano avere risposte.
Così, va a finire che l’unico mio punto di riferimento rimane quello che penso io. Ma chi mi dice che penso sempre bene? È possibile che una certa cosa sia vera per me e che non sia vera per un altro? Per esempio: se la ragazza con cui sto dice che mi vuol bene, cosa è il “bene” per lei? Il “suo” bene corrisponde al “mio” bene?
Anche il significato che si dà alle parole è dubbio. Per i cattolici la grazia è un aiuto per migliorare, per gli evangelici è un favore immeritato che Dio largisce a chi non può fare il bene. E se avesse un terzo signifcato?
Ci vorrebbe una VERA verità, ma chi ce l’ha?
Una Persona che ha dichiarato di essere “la verità” e non “una” verità fra tante, c’è stata: Gesù. Ha affermato di portare la verità e di essere venuto per rendere testimonianza alla verità, per farci conoscere il Padre celeste che è l’unico vero e ha detto che la sua Parola è verità.
Nessuno dei suoi contemporanei è riuscito mai a farlo bugiardo, anche se ci hanno provato in tutti i modi. Non hanno accettato la sua verità e lo hanno messo in croce. Ma non perché ingannava. Perché la sua verità faceva male. Gli uomini oggi farebbero lo stesso, perché ancora la sua verità non piace. Infatti, è scomoda.
Per esempio, Gesù ha detto che l’uomo è peccatore, che chi pecca dovrà renderne conto a Dio e dovrà essere punito, se non si pente. Ha detto che la religione non deve essere di facciata, ma che deve trasformare il cuore. Se no, non serve a niente, anzi è un danno. Ha detto che Lui è l’unica via che porta in cielo e che per portarci in cielo sarebbe morto al posto nostro. La sua vita perfetta sarebbe stata il prezzo del riscatto per tutti i peccati nostri e del mondo. E lo ha fatto.
In più ha detto che sarebbe risuscitato. E, a differenza di tutti i fondatori delle altre religioni, è veramente risuscitato. Anche in questo ha detto la verità. I suoi discepoli, che lo hanno predicato, hanno pagato spesso con la vita questa loro testimonianza.
Infine, ha detto che la salvezza dell’anima dipende solo dal mettere la fede in Lui, credere di cuore alle sue parole e, di conseguenza, fare quello che ha detto. Ai suoi discepoli ha affermato che nell’ubbidienza a Lui c’è la vera gioia.
Chi crede e si affida a Gesù trova davvero, anche oggi, una gioia vera e profonda che non si spegne. E in lui, o lei, esplode il risultato dell’amore vero descritto dall’Apostolo Paolo, quell’amore di cui parliamo ormai da più di un mese: la possibilità di gioire nella verità, provando una pace profonda nel conoscere l’assoluto di cui tutti abbiamo bisogno.
Se potessi incontrare i giovani canadesi di cui ho parlato all’inizio, gli direi: “Di Gesù vi potete fidare!” Credeteci e lo proverete.
E tu gioisci nella verità di Dio?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento