RINGRAZIARE, PERCHÉ?

In America, alla fine di novembre, si celebra “il giorno del ringraziamento”, che ricorda un momento importante della storia americana.

Un anno dopo che erano arrivati in America, i primi pellegrini emigrati dall’Olanda e dall’Inghilterra, istituirono una festa, per celebrare e ringraziare Dio per la loro salvezza e la possibilità di vivere liberi nel continente in cui si erano rifugiati. Erano credenti evangelici, che avevano cercato scampo dalla persecuzione della Chiesa di Roma, che avevano sfidato la morte e le tempeste dell’Oceano, pur di avere la possibilità di praticare liberamente la loro fede.

La festa ha un bel significato e dovrebbe essere usata come motivo per ringraziare Dio per la sua provvidenza, la sua protezione e la possiblità di adorare, senza essere perseguitati. Purtroppo, in molti casi in America, oggi (come succede per il Natale da noi) la festa del ringraziamento è diventata più un’occasione per stare insieme in famiglia, mangiare il tacchino arrosto, granturco, patate dolci e torta di zucca, che per pensare a Dio.

Ma i motivi per ringraziare (con o senza tacchino) sarebbero molti. E non solo in America.

La libertà religiosa, per esempio. In molti paesi, oggi, i cristiani, anche quelli solo di nome, rischiano forte. Quelli veri, che cercano di testimoniare della loro fede, spesso sono uccisi.

Tu, hai ringraziato Dio, perché oggi in Italia, le leggi ti permettono di praticare liberamente la tua fede e nessuno ti mette in prigione se dici che Cristo è il Salvatore? (È abbastanza spaventoso quello che sta succedendo riguardo ai crocifissi nelle scuole. Non per i crocifissi stessi, che sono solo un pezzo di legno con su un’immagine, ma perché un ente centrale europeo ti possa ordinare quello che puoi o non puoi fare, credere o non credere). Ti rendi conto della benedizione di poter possedere o affittare delle sale di culto in cui riunirti con chi crede come te? Di comprare una Bibbia, senza nessun pericolo?

Poi, c’è da ringraziare che viviamo in un paese che non è in guerra. Non rischiamo ancora di essere fatti a pezzi perché qualcuno si fa saltare in aria, nel nome del suo dio.

Hai ringraziato per le autorità politiche e civili che ti garantiscono una certa misura di pace, invece di dirne male a ogni occasone?

Inoltre, puoi educare i tuoi figli secondo i principi in cui credi. In molti paesi te li tolgono, se non fai come dice il governo. Perciò, approfitti con gratitudine di poter insegnare loro la Parola di Dio?
Ti rendi conto e ringrazi Dio che puoi stampare letteratura che spiega la tua fede e nessuno te lo può impedire? E che la puoi anche distribuire?

La lista potrebbe continuare. Il Salmista Davide esclamava: “Anima mia, benedici il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici!”. Anche di quelli civili e politici che Dio ti concede per mezzo del governo che ha stabilito nel tuo paese.
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