IL NOSTRO DONO SPIRITUALE: ISTRUZIONI PER L’USO

Allora, abbiamo scoperto il dono spirituale che Dio ci ha dato da usare per il bene della chiesa?

Sì? Evviva! Però, la cosa non finisce quì. Bisogna usarlo bene e secondo il piano di Dio.

Nella mia gioventù, io ho sbagliato molte volte: ho pensato di capire tutto e l’ho detto, quando avrei fatto bene a stare zitta. Mi sono buttata a fare cose che avrei potuto delegare. Ho fatto commenti fuori posto. Mi sono fatta più nemici che amici fra i non credenti che frequentavo. Purtroppo, ho dovuto imparare molte lezioni anche pesanti col passare degli anni. Oggi devo ancora migliorare.

I doni spirituali non si scelgono. Questa è la prima cosa da capire.

“Lo Spirito distribuisce i suoi doni a ciascuno in particolare come Egli vuole” (1 Corinzi 12:11). Ognuno di noi ha almeno un dono e lo Spirito lo dà ai credenti secondo le loro capacità e il compito che dovranno svolgere. È strano che alcuni non si diano pace se non hanno un certo dono un po’ ... spettacolare. Chissà, forse il versetto che ho appena citato, nella loro Bibbia non esiste...

È inutile e assolutamente sbagliato intestarsi a voler avere un dono che non si ha. Per esempio, voler predicare, se lo Spirito ci ha piuttosto dato il dono di evangelizzare a tu per tu. È sciocco pensare che ci siano doni più importanti e più benedetti di altri. Tutti sono utili e tutti devono essere usati con sapienza e con umiltà.

Questo porta al secondo punto: i doni non sono meritati. Non abbiamo nulla, in noi stessi, che non ci sia stato dato da Dio; perciò dobbiamo usare i nostri doni, sapendo che sono una grazia di Dio, che Lui ce li ha largiti e ci permette di usarli. Nella lettera ai Romani (12:1,2) siamo esortati a presentare a Dio il nostro corpo, come peccatori salvati per grazia, per essere usati come il Signore vuole, senza accampare diritti o pretese.

Terza cosa imporantissima: i doni devono essere usati nella verità, cioè basandoci sempre su ciò che Dio dice e riconoscendo che la nostra unica guida è la Bibbia. Essa è la nostra lampada (Salmo 119:105) e noi dobbiamo rimanere fermi su quello che dice. Nella terza lettera di Giovanni v. 9, è detto: “Chi passa oltre e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Iddio. Chi rimane nella dottrina ha il Padre e il Figlio”. Più di così...

Chi esercita un dono deve vivere una vita pulita e santa moralmente e spiritualmente (e questo è il quarto punto). Non vale la pena servire Dio, se la nostra vita fa acqua da qualche parte, ma “se cammniamo nella luce, come Egli è nella luce, abbiamo comunione l’uno con l’altro e il sangue di Gesù suo Figlio ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni 1:7). Perciò dobbiamo individuare i nostri peccati, confessarli al Signore e abbandonarli.

È detto che gli anziani, cioè le guide delle chiese, devono essere irreprensibili. Ma non solo loro: devono esserlo tutti i credenti, perché la loro testimonianza sia efficace. Nessuno dovrebbe poter puntare il dito contro di noi per accusarci di una vita incoerente.

Siete stanchi? Sì? Allora, finiamo a prossima volta! Ciao!

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