VOLERE E POTERE

Me lo ripeteva spesso mia mamma quando, da bambina, trovavo qualche lavoretto un po’ difficile e dicevo che non riuscivo a farlo. Poi, per corroborare le sue esortazioni, mi raccontava che anche Vittorio Alfieri era un pigro, ma che diceva “volli, sempre volli, fortissimamente volli”, e aveva combattuto la sua pigrizia, facendosi legare alla sedia da un servitore per obbligarsi a scrivere anche quando non ne aveva voglia (se anche avesse scritto un po’ meno, pensano gli studenti, non sarebbe stata poi una grossa disgrazia!).

Io, sotto sotto, pensavo che, se aveva bisogno di essere legato, di volontà ne doveva avere proprio poca. Oggi lo penso ancora. Sono, piuttosto, persuasa che tutto quello che facciamo parte da una precisa convinzione della mente e che, in fondo, siamo quello che vogliamo essere.

Per questo, chi non è credente, si lascia andare a fare quello che gli pare e che lo gratifica al momento. Così beve, fuma, si droga e mangia male. Quale freno dovrebbe avere? Va dove lo porta il suo cuore moralmente malato.

Ma, se siamo credenti, abbiamo una marcia in più che deriva dalla presenza dello Spirito Santo in noi e questo dovrebbe aiutarci a mettere dei limiti e dei paletti alla nostra condotta e a esercitare la nostra volontà in direzioni diverse e a comportarci in modo utile.

Perciò non ho molta pazienza quando vedo delle donne grasse che, durante i convegni o nei pranzi con le amiche, mangiano piatti colmi di patatine fritte, strizzano l’occhio e dicono che le diete cominciano sempre domani. Mi fa tristezza anche vedere e sentire credenti che fumano e dicono che non ne possono fare a meno e diabetici che “fanno uno strappo” e mangiano gelati a tutto spiano. È vero anche che molti mi hanno detto che hanno provato a smettere di fumare e non ci sono riusciti. Perciò se la cavano sospirando: “È più forte di me”. Lo stesso fanno i malati di fegato e di cuore.

Chissà se, invece di provare rimedi in farmacia e altri escamotages, non li aiuterebbe pensare un po’ più seriamente al fatto che la Bibbia dice che il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo e che bisogna averne cura? Non solo per stare meglio in salute, ma soprattutto per onorare Dio? L’Apostolo Paolo lo dice molto chiaramente: “Non sapete che vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo”.

Conosco donne che si ammazzano per tenere la loro casa come uno specchio e che non inviterebbero nessuno a cena senza avere prima pulito tutto da cima a fondo. Uomini che se vedono un oggetto spostato dalla loro scrivania se la prendono con la segretaria o la moglie che spolverano troppo. Altre sono persone meticolose da paura. Altre si fissano sull’igiene. Lo fanno perché ci tengono, perché considerano l’ordine e la pulizia importanti.

E allora perché non fare un po’ di attenzione alla pulizia interiore? Badando a ciò che facciamo, guardiamo, ascoltiamo, pensiamo, mangiamo?

La Bibbia ne parla molto a giovani e vecchi. Ne parleremo anche noi, nei prossimi blog. Penso che sarà importante per tutti noi. Anche per me che, a volte, farei carte false per avere una buona tazza di caffè, quando l’ora in cui me la posso permettere è passata. Ciao!
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