“Il colpo d’occhio è abbacinante.” Così cominciava un articolo del 21 giugno del Messaggero, il quotidiano di Roma, per descrivere la cripta che accoglierà presto la salma di Padre Pio, a San Giovanni Rotondo nel Gargano. “La stanza è completamente rivestita d’oro dal pavimento al soffitto. Oro, oro, e ancora, oro. Sono perfino d’oro le decine di sottili lampade a stelo sopese nel vuoto, destinate a rischiarare la cripta.”
Il cronista continuava dicendo che la cappella sarebbe stata inaugurata dal Papa e si domandava che sensazione avrebbe provato il Pontefice, mettendo il piede in tanto splendore.
Io spero che abbia pensato: “Che spreco! Con tutto questo oro si potrebbe dare da mangiare a molti di quei poveretti nel Darfur!”. Lui lo dice ogni volta che ne ha l’occasione che bisogna aiutare i poveri. Se poi, oltre a dirlo, vendesse all’asta un po’ delle opere d’arte che sono rinchiuse nei Musei Vaticani, darebbe una bella scossa alla povertà di alcune nazioni. Ma c’è un versetto biblico per ogni situazione e, probabilmente, lui si consola, come molti di noi, con le parole di Gesù: “I poveri li avrete sempre con voi”.
Pare che i frati del convento di Padre Pio abbiano distribuito 30.000 biglietti per assistere alla cerimonia, sul sagrato della chiesa. Questa, che per grandezza viene subito dopo quella di S. Pietro a Roma, può accogliere solo 7000 persone.
Il culto della personalità è una gran brutta cosa. In questi giorni, non si parla quasi d’altro che di quel bel tipo di Michael Jackson e per i suoi funerali, domani, se mai si decideranno a farglieli e a darsi pace, Los Angeles traboccherà di gente impazzita.
Qualche giorno fa, gli Spagnoli hanno gremito uno stadio non per tifare per Kaká mentre giocava e macinava goal, ma solo per vederlo. Lui si è preso gli applausi sorridendo e non ha neppure mostrato la maglietta con scritto “I belong to Jesus” (io appartengo a Gesù), come fa quando vince. Sarebbe stata una buona occasione, per lui, per testimoniare e dare la gloria a Dio.
Ma Padre Pio supera tutti e la gente lo venera più del Padre eterno.
Io l’ho visto, agli inizi degli anni ’50, quando cominciava a far parlare di sé. Ero andata a San Giovanni Rotondo, che allora era una paesino povero e sconosciuto, per fare una “settimana felice” per i bambini dei credenti della piccola chiesa evangelica nascente e i loro amichetti.
Fra i credenti, c’era anche l’ex-campanaro del convento di Padre Pio. Si era convertito al Vangelo da poco, e mi avevano colpito i suoi racconti degli inghippi che facevano i frati per gonfiare la fama del frate dalle stigmate.
“Voglio vedere che tipo è questo frate” mi sono detta. E, una mattina, dato che Pio diceva messa alle 5, me ne sono andata chiotta chiotta verso la cappella del convento. Le strade erano abbastanza deserte. Qualche donna spazzava il marciapiede davanti alla sua casa, dei carretti tirati da muli, portavano i contadini ai campi.
Nella cappella buia e illuminata solo da poche candele, c’era della gente del posto. Non molta, ma con l’aria devota. Padre Pio è arrivato, si è seduto nel confessionale e la gente è andata a dirgli i suoi peccati. Mai visto una fila sbrigata più in fretta! Altro che uffici postali! Un minuto al massimo per ogni penitente. Poi c’è stata la Messa seguita da tutta la gente in ginocchio. Io, naturalmente, sono rimasta in piedi. Lo sguardo di Pio mi ha raggiunta. Mai visto uno sguardo più duro e crudelmente penetrante.
Messa finita, il frate si ritira. La gente va a baciare il sedile del confessionale dove lui si era seduto. Un bel coraggio. Sono tornata dai miei bambini con una tristezza infinita.
Oggi, le statue del frate sono dappertutto, grandi, piccole, accigliate, sorridenti e di tutti i materiali. C’è il boom di Padre Pio. Gli attribuiscono miracoli e prodigi. Fino a quando? Fino al prossimo santo.
Il profeta Geremia diceva: “Maledetto l’uomo che si confida nell’uomo”.
I morti non possono né aiutarci né occuparsi di noi. Crederlo è puro animismo.
Il profeta Isaia esortava: “Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà a morti in favore dei vivi? Alla legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!”
Gli apostoli sono morti, Maria, la madre di Gesù, è morta. Sono beati nel cielo insieme con tutti quelli che hanno crduto in Cristo. I loro corpi aspettano la resurrezione. Né oggi né mai potranno fare qualcosa per noi.
Uno solo è vivo e la Parola di Dio dice che vive per intercedere per noi: è il Signore Gesù, morto per i nostri peccati e risuscitato per la nostra giustificazione. E le sue braccia sono aperte e la sua voce dice: “Venite a me... nessuno viene a Padre se non per mezzo di me”.
Lo hai capito? Lo hai fatto?
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