La volta scorsa abbiamo detto che il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo, e come credenti lo dobbiamo tenere bene. Farlo è una questione di convinzione personale, di ubbidienza a Dio e alla sua Parola.
E non è facile. Ci ha dovuto lottare perfino l’Apostolo Paolo che confidava a un suo stretto collaboratore: “Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile, ma noi una incorruttibile... tratto duramente il mio corpo e lo riduco in sciavitù, perché non avvenga che, dopo avere predicato agli altri, io stesso non sia squalificato”.
In questi giorni di mondiali di nuoto, vediamo atleti che si impegnano, si sacrificano, si allenano per raggiungere la pefezione. Esercizi fisici ogni giorno, diete speciali, sonno adeguato, controlli. Sforzi incredibili per raggiungere una medaglia (magari di legno!).
Ma per chi vuole fare piacere al Signore, le cose diventano ancora più serie. Si tratta non solo di custodire bene l’involucro, ma di custodire ciò che fa funzionare il tempio. La parte più profonda.
Il re Salomone ne ha parlato nel suo Libro dei Proverbi. Il capitolo 4 contiene i discorsi che suo padre, il re Davide, gli aveva fatti quando era bambino. Non sono solo consigli utili: sono degli imperativi, e, dato che si trovano nella Bibbia, sono ordini provenienti direttamente da Dio.
Li leggiamo insieme.
“Custodisci (proteggi, difendi) il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita”. Da quello che sei dentro, dipende la tua condotta. Il cuore è la sede delle decisioni. Dal cuore, che biblicamente significa mente, volontà e tutto quello che fa di noi quello che siamo, in cui abita lo Spirito Santo, viene la forza per agire.
“Rimuovi da te la perversità della bocca, allontana da te la falsità delle labbra”, continua Davide. Non dire cose cattive, pratica la verità. Sii molto onesto con Dio, giudica te stesso senza pietà, non trovare scuse, non giustificare i tuoi peccati, non dare la colpa ad altri per le tue mancanze. Non c’è niente di peggio che vivere nella bugia. Può rendere marcia la tua vita.
E poi: “I tuoi occhi guardino bene in faccia, le tue palpebre si dirigano dritto davanti a te”. Pratica l’onestà. Quando ti guardi allo specchio, fai in modo di rispettare la persona che vedi riflessa. Guarda cose buone. Anche se ti senti forte su certi punti, fai attenzione lo stesso. “Chi sta dritto, guardi di non cadere” dice San Paolo.
Ha parlato di cuore, di labbra, di occhi. Ora Davide passa ai piedi. “Appiana il sentiero dei tuoi piedi, tutte le tue vie siano ben preparate... ritira il tuo piede dal male”. Rimuovi gli ostacoli che ti potrebbero fare inciampare. “Non entrare nel sentiero degli empi e non ti inoltrare per la via dei malvagi”. Ci vuole pochissimo per deviare. Basta un piccolo compromesso e la buona strada è abbandonata.
Ammonimento finale: “Schivala, non passare per essa, allontanatene e va’ oltre”. Quando ti si presenta l’occasione di peccare, scappa. Quando vedi il pacchetto delle sigarette, buttalo nel water. Quando hai voglia di sfogliare una rivista porno, gettala nella spazzatura e, meglio ancora per cominciare, non la comprare. Quando stendi la mano per prendere un’altra barretta di cioccolata nel frigo, afferra invece un frutto. Scappa. Punto e basta.
Non dire “È più forte di me”. La voglia di peccare è forte, ma Dio è più forte della tentazione e di chi la provoca. Riempi la tua mente di cose vere, onorevoli, giuste, pure, amabili, di buona fama, cose in cui ci sia del bene e lodevoli. Come uno pensa così è.
Queste ultime parole non fanno parte dei discorsi di Davide a suo figlio Salomone, ma sono sempre Bibbia. Li trovi nel Nuovo Testamento nel capitolo 4 della lettera ai Filippesi.
Alla prossima!
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Ringrazio ancora una volta il Signore che si serve di te per farmi giungere isuoi consigli ed il suo aiuto per la mia vita.Il signore ti benedica insieme col tuo marito Guglielmo Filippo giacomini
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