Mi hai messa in crisi!

Sono di nuovo Alessia. Non ti ho ancora chiesto il libretto di tuo marito, ma te lo chiedo ora. Lo leggerò con attenzione.

Però quello che mi ha fatta restare di sasso e pure arrabbiare è che hai detto che per andare all’inferno basta rimanere come si è quando si nasce. Ma, allora, fare una vita decente, non ammazzare, non rubare, non ingannare non serve a niente?

A me hanno insegnato al catechismo, quando ero bambina, che chi si comporta bene va in Paradiso. Io ci credo poco, come hai capito, ma quello che hai detto mi sembra vergognosamente ingiusto.
Cara Alessia, sono contenta che tu mi abbia scritto di nuovo. Vedo che sei una donna schietta.

Cominciamo da quello che ti hanno insegnato da bambina e che la maggior parte della gente crede. E cioè: se mi comporto bene Dio mi dovrà premiare e se mi comporto male mi punirà. Se faccio peccati grossi la punizione sarà più grande, se faccio peccati piccoli Dio chiuderà un occhio.

Questo insegnano tutte le religioni, dicendo qualcosa come “aiutati che Dio ti aiuta”.

Ma non è così: la Bibbia descrive un Dio perfettamente puro e santo, che non tollera il minimo peccato. Esattamente come un chirurgo che non può permettere che un suo assistente in sala operatoria abbia le scarpe infangate o le mani senza guanti sterili.

Nella presenza di un Dio purissimo e perfetto, non ci possono essere imperfezioni, piccole o grandi che siano. Gesù, il Figlio di Dio, che è venuto sulla terra per mostrarci con la sua condotta come è suo Padre, non ha mai detto una parola sbagliata o ha fatto niente di cattivo. Era la perfezone incarnata. Nel suo famoso sermone sul monte ha dichiarato: “Siate perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste”. Davanti a un ordine così, siamo tutti colpevoli.

Ma proprio perché siamo tutti colpevoli e senza possibilità di raggiungere il livello richiesto da Dio, Dio ha fatto una cosa inimmaginabile umanamente. È morto Lui al nostro posto nella persona di suo Figlio. Gesù stesso lo ha detto: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito (che significa unico nella sua essenza) Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Vangelo di Giovanni 3:16).

Perciò, Dio non è stato e non è affatto ingiusto. È stato infinitamente e incredibilmente buono. Si è caricato Lui delle nostre ingiustizie e le ha espiate. Dio è morto per te!

“E come fai a sapere che era veramente Dio?” chiedi. La prova sta nel fatto che è risuscitato. Solo Dio poteva uscire glorioso da una tomba. Lui è vita e non poteva altro che esplodere nella vita, vincitore sulla morte.

Adesso Dio ti dice: “Ho fatto tutto il necessario per salvarti. Il tuo debito è pagato. Stendi la mano, credi alla mia Parola. Renditi conto che non potrai mai meritare il cielo, perché, anche se sei una brava persona, sei una peccatrice senza speranza. Io ti regalo la salvezza”.

Tutto qui, Alessia. Adesso la palla è nel tuo campo. Buona lettura del libretto! Ti aiuterà a capire ancora meglio l’amore infinito di Dio. E quando avrai letto il libretto, se me lo chiedi, ti manderò anche una copia del Vangelo. Farai delle scoperte meravigliose.

Nessun commento:

Posta un commento