Ma chi me lo ha fatto fare?

.
Se una donna dice di non averlo mai detto, o almeno pensato, dopo avere pronunciato quel fatale “sì” davanti all’Ufficiale di Stato Civile, io vi dico o che ha perso la memoria o non vi dice la verità.

Io, per esempio, l’ho pensato quando non riuscivo più a dormire una nottata senza interruzioni dopo che erano nati i figli, non avevo più la possibilità di andare e venire come mi piaceva, come quando ero single o quando tutti e quattro i bambini hanno deciso di farsi venire la diarrea e ho dovuto lavare a mano – udite! – 96 pannolini.

Quando una sposina si rende conto che il marito non è premuroso come quando era fidanzato; che non si accorge che è stanca e si piazza davanti alla TV, mentre lei prepara la cena o lava i piatti del giorno prima, la delusione affiora. Allora lei comincia a rimpiangere il tempo in cui la loro relazione era fatta solo di coccole, passeggiate mano nella mano e cenette in pizzeria. Oppure il tempo in cui c’era la mamma che la serviva e non c’erano particolari responsabilità.

In quel momento, alcune dicono: “Non lo amo più” oppure “Prendiamoci un tempo di separazione e di riflessione” oppure “Non siamo fatti l’uno per l’altro”.

Se dicono: “Non lo amo più”, vuol dire che prima erano solo infatuate e il loro non era amore vero, pronto a sacrificarsi e a volere il bene dell’altro e non solo il proprio.

Se dicono: “Prendiamo un periodo di riflessione”, dicono la cosa più stupida possibile. I problemi non si risolvono stando lontani, ma parlandone seriamente a faccia a faccia.

Infine, se decidono: “Non siamo fatti l’uno per l’altro”, dovrebbero passarsi la mano sulla coscienza, vedere dove sta il vero problema e decidere che troveranno un accordo.

E soprattutto tenere presente che Dio ha inventato il matrimonio e che vuole aiutare chiunque a farlo riuscire.

.

Nessun commento:

Posta un commento