La morte nel biscotto della fortuna!

Maria Teresa, sono una donna moderna, di tendenza laica, senza grilli per la testa. Non sono superstiziosa, ma mi è successa una cosa strana: al ristorante cinese, alla fine del pasto, mi hanno dato uno di quei biscotti che sembrano un po’ di cartone e, sul biglietto che c’era dentro, era scritto, con un velato accenno alla morte, di fare attenzione a chi mi voleva fare del male. Che ne dici? Ho fatto anche un sogno piuttosto da incubo in cui mi pareva di non riuscire a respirare. —Alessia

Premetto che, se avevi mangiato una di quelle minestre piccanti, in cui si specializzano certi ristoranti cinesi, forse l’incubo e la possibilità di restarci secca te li sei andati a cercare.

Se fossi in te,andrei nella più vicina pasticceria, comprerei dei baci Perugina e probabilmente nel primo a cui toglierei la stagnola, troverei un biglietto che ti profetizza 99 anni di vita felice con l’amato che sta dietro l’angolo. Se così non fosse, ne aprirei un altro e un altro ancora fino a trovare il messaggio che mi piace: alla faccia degli incubi.

Scherzi a parte, mi dici che non sei superstiziosa e che sei laica e moderna. Ti voglio credere, ma sotto sotto, mi pare che un po’ superstiziosa lo sei e che l’idea della morte non ti piace.

È normale. A nessuno piace la prospettiva della morte anche se questo evento è sicuro per ognuno di noi. Più sicuro delle tasse da pagare. La Bibbia chiama la morte il “re degli spaventi” e dice che molte persone, per la paura della morte, vivono in una specie di schiavitù. Non dico che tu sia “schiava” di questa paura, ma ti dico anche che mi fa piacere che un po’ di paura tu ce l’abbia. La paura è utile e ci può mettere in guardia da molti pericoli.

Mi dici che sei “laica”, perciò immagino che tu non sia molto religiosa e che non ti sei mai preoccupata di sapere qualcosa sull’aldilà. Sbaglio? E qui ti dico che non hai fatto bene.

Tanto per farti un corso rapido sull’aldilà, ti posso dire che Gesù ha parlato solo di due luoghi in cui le persone che muoiono vanno a passare l’eternità: il cielo alla presenza di Dio o l’inferno con Satana. Il primo è un luogo di grande gioia e perfezione, il secondo è un luogo di tormento infinito.

Per andare nel primo e per evitare il secondo, c’è un modo sicuro e la Bibbia lo spiega molto bene.

Gesù dice: “Chi ascolta la mia Parola (il messaggio del Vangelo) e crede a Colui che mi ha mandato (Dio Padre) ha vita eterna (la possibilità di conoscere Dio e vivere in cielo dopo la morte) e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Evangelo di Giovanni 5:24).

In altre parole, bisogna capire di essere un peccatore senza speranza, credere a quello che Gesù ha detto e fatto, confessargli la nostra incapacità di essere abbastanza buoni per meritare di andare in cielo, e accettare la sua salvezza in dono, promettendogli di fare sul serio con Lui.

San Paolo ha scritto: “La paga del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore”.

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