Silvano mi ha scritto: “Mi ha interessato la domanda del bambino nominato in un tuo blog: Chi ha inventato i Cattolici? Come hai risposto?”
I bambini ci sorprendono sempre. Il bambino che me l’ha fatta era in realtà una bambina di sette anni. Chiaramente non potevo cominciare a farle la storia del Cristianesimo (cosa che si potrebbe fare per sommi capi a chi sta per frequentare le Medie o le frequenta già), ma mi sono spiegata così.
Dopo che Gesù è risuscitato e è tornato in cielo, i cristiani hanno continuato a predicare gli insegnamenti di Gesù. Lo hanno fatto molto fedelmente, ma piano piano fra i credenti veri sono entrate delle persone che hanno cominciato a dire: “Non basta credere in Gesù! È troppo semplice! Bisogna anche fare qualcosa per guadagnarsi il paradiso" (un po’ come quando si va in treno e bisogna pagare il biglietto e farlo timbrare dal controllore). Dicevano: “Gesù ha fatto tanto, ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte per avere la salvezza”.
Così oltre a credere in Gesù, hanno insegnato che bisogna fare delle opere buone per meritarsi il paradiso. E delle persone hanno cominciato credere così.
Gesù aveva detto invece: “Chi crede in me ha vita eterna” e aveva spiegato che chi crede in Lui riceve la salvezza in regalo e che poi Lui ci aiuta a comportarci bene, per dimostrare che vogliamo fargli piacere.
Chi ha creduto che la salvezza si può meritare ha cominciato a credere diversamente da quello che ha insegnato Gesù. I Cattolici anche oggi insegnano che bisogna comportarsi bene per meritare di andare in cielo. Se no, Dio ti manda in punizione in un posto strano che chiamano Purgatorio. Ma Gesù non ne ha mai parlato e loro insegnano delle cose che Gesù non ha detto.
Poi altri religiosi hanno cominciato a insegnare che era giusto credere in Gesù, ma che bisogna fare anche delle cerimonie per far piacere a Dio. “Se faremo certe cerimonie, saremo più benedetti e saremo dei cristiani migliori!” dicevano. Così hanno cominciato a battezzare i bambini piccoli, pensando che mettendogli l’acqua benedetta sulla testa gli avrebbero tolto il peccato. Hanno detto che dentro al pane della comunione c’era proprio Gesù e che il pane si trasformava davvero nel corpo di Gesù. Ma Gesù non ha mai ordinato di battezzare i bambini piccoli e ha spiegato che il pane della comunione rappresenta il suo corpo, ma non ha detto che è proprio il suo corpo.
Anche questi insegnanti sbagliati sono stati ascoltati da molti, che li hanno seguiti.
Infine, altri hanno cominciato a dire: “Ci sono tante belle leggende, tanti racconti di miracoli. Sono belli come i racconti dei vangeli e parlano di Gesù e della sua Mamma e di altri cristiani... Dobbiamo considerarli importanti come la Bibbia!” E hanno deciso che si dovevano insegnare e fare conoscere come cose vere. L’hanno chiamata “tradizione”, cioè racconti tramandati a voce e raccontati da una persona all’altra.
I Cattolici anche oggi credono a questi racconti come se fossero veri e li considerano spesso più importanti di quello che hanno scritto i discepoli di Gesù che avevano visto con esattezza quello che Gesù ha fatto. (Come vedi, Silvano, un po’ di storia ecclesiastica l’ho fatta, dato che mi sono basata sui tre punti su cui si fonda la fede biblica: sola scrittura, sola fede e sola grazia).
Conclusione: Nessuno ha inventato i Cattolici, ma degli uomini piano piano hanno insegnato cose diverse da quello che dice la Bibbia e molti ci hanno creduto. Così, piano piano, si è formato un grande gruppo di persone, che dicono di rispettare la Bibbia, ma credono anche a cose che Gesù non ha mai detto.
Troppo complicato per una bambina di sette anni? Non credo, perché l’ho “interrogata” il giorno dopo e ha dimostrato di avere capito. La sua conclusione è stata: “Allora, i Cattolici si sono inventati da soli!”. A sette anni, i problemi si risolvono presto.
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