Oggi sono andata a fare la spesa e avevo riempito il mio carrello. Una donna si è fatta avanti con prepotenza e mi guarda, spinge un po’, si infila e poi mi dice: “Tanto, io ho fretta!” e comincia a scaricare il suo carrello. Perché io non avevo fretta?
Se c’è una cosa che mi fa andare su di giri è l’ingiustizia. Di qualsiasi tipo: al negozio, nel governo, coi vicini se non si comportano bene, quando vedo delle donne trattate male, o dei ragazzi che fanno gli arroganti e nessuno gli dice niente. Quando vedo una cosa sbagliata vorrei intervenire.
Ma mio marito, che è un vero sant’uomo, mi trattiene per un braccio e dice: “Lascia perdere!”.
E ha pure ragione. Tanto, quando mi arrabbio, il sangue marcio me lo faccio io e il mal di fegato viene a me. Non a chi fa l’ingiustizia.
Davanti a un torto ci sono sempre tre possibilità. Lasciar perdere e far finta di niente (di solito non ci si riesce!), fare una litigata oppure fare come ha detto Gesù: “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te!” e vincere il male col bene. (Se non ci credi, vai nel Vangelo di Matteo capitolo 7 e versetto 12). Io voglio che gli altri siano gentili con me. Perciò io devo essere gentile con chi è maleducato. Perciò, con un certo sforzo ho detto alla donna che mi era passata avanti: “Va bene, passi pure!”.
Tornando alle parole di Gesù, hai notato che Gesù non ha detto “NON fare agli altri quello che non vorresti che facciano a te”, come sentiamo sempre dire.
Vivi e lascia vivere non era lo stile di Gesù. Lui ha detto: “FAI agli altri quello che vuoi che gli altri facciano a te”. Lui vuole che anche noi facciamo il bene e che passiamo sempre all’azione positiva. Il che fa una grande differenza...
La prossima volta vi dico come sono riuscita a farlo io con una mia vicina. Ciao!
Dimenticavo: se ti piacesse avere una copia del Vangelo, chiedimela! Te la mando! Nessun impegno: solo la voglia di esserti amica. Riciao!
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