Tre, sedici



Questo accoppiamento di numeri a cosa ti fa pensare? Se sei un pagano, a un ambo da giocare al Lotto. Se sei evangelico, ti viene subito in mente il versetto del Vangelo di Giovanni (capitolo 3, versetto 16) che contiene in poche parole tutto il messaggio della salvezza. “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna”

È un versetto così conosciuto che anche i bambini della Scuola domenicale lo conoscono e lo sanno recitare senza sbagli.

C’è però anche un altro 3:16, sempre scritto dall’Apostolo Giovanni nella sua prima lettera, che è un po’ meno conosciuto, ma che è il complemento perfetto del 3:16 del Vangelo. Eccolo: “Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Gesù ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli. Ma se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno e non ha pietà di lui, come potrà l’amore di Dio essere in lui?”.

È anche il commento molto appropriato al passo della Lettera ai Romani, che abbiamo seguito ormai da qualche settimana. Dopo aver detto di perseverare nella preghiera (ne abbiamo parlato la volta scorsa), l’Apostolo Paolo incoraggia a provvedere alle necessità di chi è nel bisogno, soprattutto se fa parte della chiesa.

L’amore cristiano, spiegato nella Bibbia, è molto pratico e spinge all’azione.

La parabola del buon Samaritano lo descrive perfettamente, insegnato proprio da Cristo. Se non la conoscete, la trovate nel capitolo 15 del Vangelo di Luca.

·        È un amore che rischia (i banditi che avevano aggredito il viandante, potevano essere ancora nelle vicinanze, e assalire anche il Samaritano),
·        È un amore che agisce e non si tira indietro (il Samaritano curò le ferite e le piaghe, forse repellenti, dello sconosciuto),
·        È un amore che usa i mezzi che ha e si ingegna (le medicine sono state vino e olio).
·        È un amore che si sacrifica (mise il ferito sul suo cavallo o mulo e lo portò fino a un albergo). Era una strada impervia, certamente senza stazioni di servizio o motel, e forse il soccorritore ha dovuto fare una strada diversa da quanto aveva previsto.
·        È un amore che mette la mano al portafogli. Il Samaritano provvide alle necessità del poveretto. Quando sono coinvolti i soldi, le scuse sono sempre pronte.
·        È un amore che dura nel tempo. Il Samaritano promise di continuare a aiutare se necessario.

Anche oggi ci sono banditi per strada e gli episodi di violenza sono all’ordine del giorno. E sono anche all’ordine del giorno i racconti di mancato soccorso da parte di passanti e testimoni. Ma senza guardare a possibili catastrofi future, ci sono vicini soli che vorrebbero una visita, malati che gradirebbero una telefonata, mamme con bambini piccoli che apprezzerebbero una baby-sitter che permettesse loro di andare a fare un po’ di shopping in pace e extra-comunitari che gradirebbero un pranzo che non fosse sempre quello della Caritas. E, addirittura, ci sarebbero alcuni vecchi che non disdegnerebbero un aiuto per pulirgli la casa o gli andasse a stirare una camicia.
 
Pensiamoci.
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