Le cose umili: attrazione poco fatale

Un mio amico si doveva sposare e alcuni amici lo volevano aiutare per la preparazione della sala dove di sarebbe svolta la cerimonia. A quei tempi a nessuno sarebbe venuto in mente di sposarsi in un edificio che non fosse la Sala di Culto e anche chi stava bene finanziariamente faceva le cose con semplicità.

Un amico suggerì di mettere un tappeto sotto le sedie su cui si sarebbero seduti gli sposi.

Il futuro sposo, che era un tipo che desiderava in tutti i modi applicare la Parola di Dio alla sua vita, obbiettò: “Ma fose è troppo lusso… Dopo tutto la Bibbia dice di accomodarsi alle cose basse…” (allora si usava ancora la Diodati!).

“Ma vai! Più basso di un tappeto cosa c’è?!” osservò uno dei presenti e il tappeto fu approvato fra le risate generali.

Diodati a no, tappeto o no, l’esortazione dell’Apostolo Paolo per noi oggi è proprio: “Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attirare dalle umili” (Romani 12:15).

La nostra tendenza normale è sempre quella di voler sembrare qualcosa di più di quello che siamo e di credere di valere un po’ di più di quello che in realtà valiamo. Cerchiamo di fare amicizia con persone di un ceto più alto del nostro, ci piacciono i titoli di studio e li usiamo, se poi possiamo dire che un nostro cugino è direttore di qualcosa di importante, ci andiano a nozze. Non parliamo poi se in famiglia c’è qualche goccia di sangue blù!

Insomma, in ognuno di noi c’è un po’ di Totò che sparava: ”Lei non sa con chi parla!”, mentre in realtà era un poveraccio.

Se non ci vantiamo, riusciamo almeno a vantarci della la nostra umiltà.

Se siamo insegnanti della Bibbia, intercaliamo le nostre spiegazioni con frasi come “nella mia pochezza”, “correggetemi se sbaglio” o, peggio ancora!, “il Signore mi perdoni, ma…”. Naturalmente non accettiamo correzioni, perché pensiamo di saperne sempre un po’ più di altri.

Il Signore riguardo all’umiltà, quella vera, ha detto e fatto cose molto serie. Ha cominciato Lui col dare un esempio incredibilmente sublime, decidendo di annullarsi, di rinunciare alla gloria e allo splendore del cielo per incarnarsi e scendere sulla terra e vivere per più di trent’anni fra gli uomini peccatori in un mondo pieno di peccato. Immaginate solo cosa deve essere stato non poter disporre sempre di acqua corrente!

Quando ha cominciato a predicare, ha enunciato il suo programma: non era venuto per essere servito, ma per servire. E lo ha fatto.

Non ha cercato onori e ha scelto la compagnia degli umili e di chi era disprezzato. Ha vissuto costantemente camminando contro corrente. Disprezzato spesso e criticato da molti.

Come è riuscito a perseverare per tanti anni? Il suo segreto era uno solo: faceva solo quello che il Padre gli aveva ordinato e il suo cuore era umile e mansueto.

“Era il Figlio di Dio, senza peccato. Fare la volontà di Dio era inerente alla sua natura!” dite.

Tutto vero, ma era anche sottoposto alle debolezze dell’umanità e ha provato ogni tipo di tentazione e ha vinto.

Non aveva nessun bisogno di sottoporsi a tante umiliazioni. Ma lo ha fatto per noi, perché aveva compassione della nostra fragilità e voleva salvarci. Se ci apriamo a Lui, ci può venire in aiuto e tenere il nostro orgoglio sotto controllo. Basta che siamo abbastanza umili da chiederglielo.

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