Era l’intercalare di un vecchietto, un po’ fuori di testa, che
ho conosciuto molti anni fa, quando le cose non gli andvano bene o i suoi
parenti non gli davano retta!
A volte viene voglia di dirlo anche a me, quando vedo quel
povero (si fa per dire!) Papa vecchietto, avvolto in paramenti sontuosi, con la
mitria in testa e seduto su un trono dorato, che fa esortazioni e
pronunciamenti a cui pochi badano. Dice, chissà con quale coraggio, che si
devono aiutare i poveri, che bisogna far questo e quello, per raddrizzare il
mondo. Ma chi se lo fila?
Se io diventassi papa, comincerei a vergognarmi di vivere in
tanta ricchezza, mentre metà del mondo muore di fame. Perciò chiamerei il Direttore
della Banca Vaticana e gli direi di tirare fuori abbastanza soldi per
ricostruire tutte le chiese distrutte dal terremoto a Aquila e in Emilia. Così
non dovrebbe pensarci il governo italiano. Lo IOR non se ne accorgerebbe
neppure.
Poi metterei all’asta alcune opere d’arte dei musei Vaticani,
che dei ricconi russi o cinesi si precipiterebbero a comprare, e coi proventi
comprerei cibo per tanti poveretti in Africa e costruirei per loro ospedali e
scuole.
Se l’esperimento riuscisse, lo ripeterei.
Insomma, la finirei di esortare e comincerei a operare. Non
so quanto durerei come “Papessa”, ma ci proverei.
E il Vangelo? Quello lo lascerei predicare ai credenti evangelici!
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