Parliamo ancora del Dio dell’Antico Testamento, che
ingiustamente è considerato da tanti crudele e sanguinario. Ecco come ne parla Isaia,
un profeta vissuto più di 700 anni prima di Cristo.
Nel capitolo 63 del suo libro c’è una descrizione concentrata
delle qualità dell’Eterno.
v. 7 - “Io voglio ricordare la BONTÀ del Signore
... considerando tutto quello che il Signore CI HA ELARGITO... ricorderò il
GRAN BENE CHE HA FATTO... alla casa d’Israele, secondo la sua MISERICORDIA e
secondo l’abbondanza della sua BONTÀ”.
Dunque: un Dio buono, generoso, pietoso e tenero. Sarebbe
sufficiente, ma c’è di più,
v.8, 9 – “Egli aveva
detto: «Certo essi sono il mio popolo, i figli che non mi inganneranno». Fu il loro
SALVATORE in tutte le loro angosce ... fu Lui stesso a SALVARLI; nel suo AMORE e, nella sua BENEVOLENZA, li REDENSE, se li PRESE SULLE SPALLE e li PORTÒ
tutti i giorni del passato”.
Ecco: è un Dio che
salva, che ama di un amore attivo, redime, sostiene e guida. Che cosa si potrebbe desiderare di più?
Purtroppo il popolo fu disubbidiente e ingrato e l’ingratitudine
offende il Signore.
v.10 – “Ma essi
furono ribelli, contristarono il suo Spirito Santo; perciò Egli si mutò...”
e li dovette punire. Di chi è, allora, la colpa se Dio dovette correggerli,
come un padre giusto, che non chiude un occhio sul peccato per il bene dei suoi
stessi figli e che, nonostante tutto, rimane sempre un Padre?
Il Signore ama il suo popolo scelto di un amore eterno e,
sempre nel libro di Isaia, dice con tristezza: ”Ho steso tutto il giorno le mani verso un popolo ribelle, che cammina per una via non
buona, seguendo i propri pensieri...” (65:2) e continua a farlo.
2000 anni fa, Il Salvatore è venuto in casa sua (in Israele)
e “i suoi non l’hanno ricevuto” (perciò
l’offerta di amore e redenzione è
passata anche ai non Ebrei): “Ma a
quelli che l’hanno ricevuto ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a
quelli cioè che credono nel suo nome” (Giovanni 1:12).
La mano di Dio è ancora stesa verso il suo popolo eletto e continuerà
a esserlo, finché non si ravvedrà. È stesa anche verso di noi. Oggi, Egli
aspetta ancora il ravvedimento di tutti.
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