Il buon giorno si vede dal mattino


“I miei genitori dicono che questo film io non lo devo vedere” ha detto un’alunna (5.a elementare), che chiamerò Mirella,  alla sua  maestra che voleva proiettare in classe un film con un messaggio piuttosto equivoco dal punto di vista morale e spirituale. I genitori di Mirella sono credenti e fanno molta attenzione a quello che i loro figli vedono, sentono e leggono.

La maestra gentilmente ha cambiato programma e i compagni di classe non hanno lesinato le loro rimostranze. Guardare un film, anziché studiare grammatica e matematica sarebbe stato certamente più piacevole.

Una compagna ha detto a Mirella:  “Mica devi dire tutto a tua mamma! Le dicevi che era un film da ridere!”. Ma Mirella non ha mollato ed è rimasta sulla sua posizione. Ci ha sofferto perché è stata anche presa in giro un po’ da tutti. Ma ha fatto la cosa giusta e ci sarebbe da darle un bel 10 e lode.

È importante inculcare ai figli quello che è giusto o sbagliato. Non come regole aride, ma come principi di vita. Quando due dei nostri figli erano allo Scientifico, la prima volta che la professoressa di scienze è entrata in classe, ha chiesto: “C’è qui quache cretino che crede ancora alla favola della creazione?”.

Due mani (probabilmente un po’ timide) si sono alzate. La professoressa li ha guardati con meraviglia, e forse con disprezzo. Però, in seguito, li ha rispettati perché hanno saputo spiegare con chiarezza la loro posizione. Altri studenti, che si professano credenti, mi hanno detto: “Io al professore dico quello che vuole, anche se so che è sbagliato”.

“Vedrete che la prof vi boccia!” dicevano i compagni ai nostri figli. Non sono stati bocciati.

Nel Libro dei Proverbi è scritto: “Anche il bambino dimostra con i suoi atti se la sua condotta sarà pura e retta” (20:11) e ha molto da dire sui genitori che danno insegnamenti saggi e sui figli che li ascoltano. Oggi questo concetto non è molto popolare, perché si dice che i figli devono fare le loro esperienze e farsi le ossa. Devono capire per conto loro e, se sbagliano, impareranno per esperienza diretta. Se non impareranno a fare bene, impareranno a fare peggio dai loro compagni di galera!

Salomone riporta le parole di suo padre: “Figlio mio, sta’ attento alle mie parole, inclina l’orecchio ai miei detti, non si allontanino mai dai tuoi occhi, conservali in fondo al cuore, poiché sono vita per quelli che li trovano, salute per tutto il corpo. Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita. Rimuovi da te la perversità della bocca, allontana da te la falsità delle labbra. Non girare né a destra né a sinistra, ritira il tuo piede dal male” (4:20-24,27).

“Il  figlio saggio ascolta l’istruzione di suo padre, ma il beffardo non ascolta rimproveri” (13:1). “L’insensato disprezza l’istruzione di suo padre, ma chi tiene conto della riprensione diviene accorto.” “Il figlio saggio rallegra il padre, ma l’uomo stolto disprezza sua madre” (15:5,20).  
“Chi osserva la legge è un figlio intelligente” (28:7).

“L’occhio di chi si beffa del padre e non si degna di ubbidire alla madre lo caveranno i corvi del torrente, lo divoreranno gli aquilotti” (30:17). 

Non è detto che sempre il futuro dei figli sia assicurato anche se i genitori hanno fatto del loro meglio nell’educarli. Purtroppo potrei citare alcuni esempi di figli di servitori del Signore, abbastanza famosi, che hanno tralignato di brutto (a cominciare da Salomone, figlio di Davide, che, a forza di compromessi, ha perso totalmente la testa!).

Ma la lista di figli fedeli, educati da genitori fedeli, che potrei citare è anche molto lunga. In ogni modo, è importante che, come genitori, facciamo del nostro meglio, lasciando fiduciosi il futuro nelle mani di Dio. 
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