A questo punto, tiriamo le somme. La Bibbia si è dichiarata ispirata da Dio, utile a insegnare, a riprendere, a correggere e a educare alla giustizia.
Il tutto per fare di noi dei credenti completi, e perfettamente equipaggiati per compiere ogni opera buona (2 Timoteo 3:17). Il Signore, nel rivelarsi per mezzo della Bibbia, non ha mai avuto l’intenzione di crearsi un esercito di teologi, ma ha avuto lo scopo di formare un insieme, un corpo, una famiglia di credenti fedeli e maturi, capaci di fare del bene e servirlo.
L’Apostolo Paolo, prima di scrivere a Timoteo dell’importanza e dell’utilità della Bibbia, gli aveva ricordato anche il buon esempio che lui stesso gli aveva dato, con l’insegnamento e la sua vita (2 Timoteo 3:10-15), e gli ha ricordato anche “la fede sincera” di sua mamma e sua nonna (1:5) È importante seguire dei buoni esempi e tutti noi ne abbiamo molti.
Ma dobbiamo anche essere dei buoni esempi. Sarebbe perfettamente inutile regalare Bibbie e esortare altri a leggerla, studiarla e amarla se noi stessi non lo facessimo e se la nostra vita non fosse coerente con quello che proponiamo e diciamo.
“Ma come si diventa dei credenti completi”? ci chiediamo.
La risposta è ovvia: non cessando mai di crescere.
Nessuno di noi, campasse mille anni, potrebbe mai dirsi “arrivato”. C’è sempre da capire di più, da imparare, da conoscere e da discernere, da migliorare, da modificare, per “arrivare alla piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo” come ha detto ancora Paolo, nella sua lettera ai credenti di Efeso (4:13).
Per di più, durante il processo della crescita, ci sono sempre da confessare peccati vecchi che si riaffacciano e nuovi, perdoni da chiedere, atteggiamenti da modificare . Alla “completezza” arriveremo solo quando avremo dei corpi trasformati e saremo alla presenza di Dio in cielo.
Però non ci scoraggiamo e giorno per giorno andiamo avanti.
Se dovessimo farcela da soli e, perfino, se avessimo solo la Bibbia da seguire e da mettere in pratica come regola di vita, con le nostre forze, non ce la faremmo mai. Le esigenze di Dio sono troppo alte e la nostra natura e troppo bacata.
Ma se abbiamo accolto Cristo nella nostra vita, se siamo nati di nuovo, avendo creduto in Lui come Salvatore e Signore, e perciò avendo la sua vita in noi e la potenza dello Spirito Santo, sappiamo di non essere abbandonati e di avere una marcia invincibile in più.
Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Nessuno.
Perciò, coraggio! Tre passi avanti e due indietro e, purtroppo, anche qualche scivolone ogni tanto, continuiamo a crescere, pieni della gioia del Signore, consapevoli della sua presenza e della vittoria finale conquistata da Gesù al Calvario.
E vi sembra poco?
.