Oggi, negli Stati Uniti, è il Giorno del ringraziamento.
Ricorda il momento in cui, un anno dopo che erano sbarcati in America, i cosiddetti Padri pellegrini, perseguitati in Europa per la loro fede nella Parola di Dio e rifugiati nel grande nuovo continente, mangiarono i frutti della terra che avevano coltivata, godendo pace e libertà di adorare Dio secondo coscienza.
È una festa bella in cui nelle chiese si celebrano culti per lodare e ringaziare Dio e le famglie consumano il pasto tradizionale composto dal tacchino arrosto, patate bianche, patate dolci e torta di mele. Come succede, oggi per molti ha perso il suo valore spirituale e si riduce a una festa di famiglia, in cui nonni, zii e cugini si ritrovano. Speso fuori nevica e si ripensa ai poveri pellegrini che si scaldavano al focherello avvolti nei loro scialli. E molti morivano assiderati o per malattia.
A me dispiace che in Itala non ci sia niente di simile, mentre si è adottata alla grande la festa di Halloween, che ricorda le potenze occulte e in cui, praticamente, si fa baldoria in onore del diavolo.
Anche se siamo italiani e non abbiamo “un giorno del ringraziamento” fra le feste istituite dal governo, proviamo, almeno per una volta, a ripensare alle molte benedizioni ricevute nell’anno passato e ricordiamoci di ringraziare per...
- Il fatto che Dio c’è ed è presente nella nostra vita. Se non c’è, apriamogli la porta del nostro cuore. Non ci deluderà.
- Il dono straordinario della salvezza in Cristo, sperimentata da chi riconosce in Lui l’unico Salvatore e Signore.
- La presenza dello Spirito Santo, che guida e consola ogni credente.
- La chiesa che frequentiamo e i fratelli in fede
- La natura che ci circonda e ci rallegra con i suoi colori che cambiano a ogni stagione.
- La vita che godiamo ogni giorno.
- La salute del corpo e, soprattutto, la salute della mente.
- Il cibo che abbiamo mangiato.
- La famiglia e gli amici che abbiamo.
- La libertà di adorare Dio senza paura e persecuzioni.
Adesso, continuate per conto vostro a enumerare le vostre benedizioni, ricordando anche l’ordine di Dio: “Siate riconoscenti”.
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E attenzione a non prendere sottogamba la terribile affermazione dell’Apostolo Paolo che ha scritto ai Romani, a proposito della riconoscenza, dicendo che “l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia, poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto... Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo della opere sue: perciò essi sono inescusabili, perché pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno RINGRAZIATO, ma si sono dati a vani ragionamenti...”. Di ragionamenti balordi e vani ne sentiamo tutti i giorni. È ora che diamo retta a quelli saggi e veritieri di Dio.
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