Dovere, piacere o legalismo?

“Io leggo la Bibbia quando mi sento. Se la leggessi tutti i giorni sarei un ipocrita, perché non mi verrebbe dal cuore” mi ha detto una ragazza. “Non voglio essere come i Farisei che leggevano le Scritture solo per abitudine e dovere. Leggere la Bibbia ogni giorno è puro legalismo”.

Strano e sconcertante. Non ho mai sentito qualcuno, sano di mente, che dicesse: “Non mangio tutti i giorni: sarebbe legalismo”. Oppure: “Oggi non mi faccio la doccia: sarei un ipocrita se mi lavassi, quando non mi sento”.  

Ogni giorno il nostro corpo ha bisogno di essere curato e nutrito, perciò alcune domande sono di obbligo. Questo è il nostro secondo inventario spirituale.

La mia vita e la Parola di Dio
Chiediti con severa onestà...
  • Leggo la Bibbia per dovere, perché è la cosa giusta da fare o perché sono convinto che ne ho bisogno e so che mi fa del bene?
  • Leggo ogni giorno la Parola di Dio per trarne del buon cibo spirituale?
Per avere un corpo sano bisogna mangiare del cibo ben quilibrato. Al ristorante, a volte, vedo delle persone che ordinano una porzione di patate fritte e basta. Non vorrei essere il loro fegato! E quanta energia avremmo per lavorare se al mattino ci limitassimo a  sgranocchiare solo un grissino?

La Parola di Dio nutre la nostra anima. Bisogna leggerla regolarmente, un libro alla volta, capitolo dopo capitolo. Regolarmente, pensando a quello che si legge, meditandolo per assicurarsi di averlo capito e assimilato. Versetto dopo versetto, sistematicamente,
  • Quando leggo la Parola di Dio lo faccio soprappensiero, sorvolando su quello che non capisco, senza preoccuparmi di andare in profondità? Non è possibile capire tutto e subito. Ci sono delle Bibbie con note, ci sono commentari. Ci sono anche dizionari italiani per capire le parole che non capisco. E ci sono credenti più maturi e con maggiore conoscenza, a cui chiedere spiegazioni.
  • Preferisco leggere libri e riviste (anche un po’ di gossip, che male fa?) e trascuro la Parola di Dio? La tentazione è sempre presente. Oppure, quanto tempo passo al computer e davanti alla TV? Per caso, facebook non è mica diventato la mia Bibbia? 
  • Ho l’intenzione di ubbidire a quello che leggo? La Bibbia parla di “ubbidienza della fede” e esorta a non essere un “uditore che dimentica”. Non serve a nulla, anzi è pericoloso, leggere senza l’impegno di mettere in pratica quello che si legge.
  • Ho l’abitudine di parlare con qualcuno di quello che ho letto, capito, sperimentato nella mia lettura della Parola di Dio? 
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2 commenti:

  1. E' così, però non tutti riescono ad impegnarsi a fondo o con costanza, i nostri limiti e le nostre debolezze ci portano ad agire a volte con accidia. Quanto dipenda dalla nostra volontà, piuttosto che da altri fattori, è difficile stabilirlo, comunque sappiamo che "questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno", cioè non tutti rendiamo allo stesso modo.

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  2. Grazie del tuo commento. Facciamo il bene e quello che è giusto e lasciamo che Dio valuti. Valuterà perfettamente.

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