Siate consolati


Pochi giorni fa, ho conosciuto una giovane donna sudamericana, bella e simpatica. Mi ha raccontato la sua storia. E’ venuta a lavorare in Italia da sola. Si è sposata con un italiano. Ora è separata da un anno.

“Non mi voleva più, lo amo ancora” mi ha detto con gli occhi che le si riempivano di lacrime. 

Il mondo è pieno di tristezze, di storie che sembrano – e sono – ingiuste e crudeli, di cuori rotti e di speranze demolite.

Però, la parte bella della storia della donna sudamericana è che mi ha confidato: “Sto cominciando a conoscere davvero Gesù e nel mio cuore c’è una gioia nuova, un nuovo tipo di consolazione che non so spiegare bene.”

Da un po’ più di una settimana, su questo post, stiamo considerando gli “auguri” che l’apostolo Paolo ha fatto ai credenti della chiesa di Corinto, chiudendo la sua seconda lettera. I primi due “auguri” o esortazioni, erano: “rallegratevi” e “cercate la perfezione”. Il terzo è (guarda un po’ come casca a cece!), “siate consolati”.   
E’ interessante che Paolo non ha detto “consolatevi”, ma “siate consolati”.

Se avesse detto “consolatevi” avrebbe messo la responsabilità sulle persone. Un po’ come dire: “Tiratevi su... datevi pace... fatevi coraggio... parlatene con un amico... domani è un altro giorno...”. Sarebe stato un qualcosa che dipendeva dalla loro iniziativa. Io avrei potuto dire qualcosa di simile alla giovane sudamericana, ma avrei lasciato il tempo che avevo trovato. Una persona triste e ferita, non trova facilmente consolazione con parole di questo tipo.

Invece, dicendo “siate consolati”, l’apostolo ha messo l’accento non sulla persona triste che doveva fare qualcosa per tirarsi su, ma su qualcosa o Qualcuno che avrebbe portato consolazione. Una grossa differenza, non vi pare?

Il Signore Gesù, alla vigilia del suo sacrificio sulla croce, ha detto ai suoi discepoli, tristi confusi e spaventati: “Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia per sempre con voi, lo Spirito della verità ...Manderò a voi il Consolatore... lo Spirito della verità vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo... Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà”. Una promessa incredibile!

Nella persona che si affida a Cristo, che lo accoglie nella sua vita e crede in Lui come unico Salvatore e Signore, lo Spirito Santo stabilisce la sua dimora permanente (“stia sempre con voi”) e comincia un’opera meravigliosa di guida, di conforto e di consolazione.

Lo Spirito è il vero e unico Vicario di Cristo, non inventa niente di suo, ci parla di Cristo, ci aiuta a capire la Parola di Dio, a pregare e, addirittura, quando non sappiamo come pregare, prega con noi e per noi .

Questi pensieri devono spingere a due cose molto importanti: la prima a aprire il nostro cuore e tutto il nostro essere a Cristo, perché Lui compia la sua opera di salvezza in noi, e poi permettere allo Spirito di consolarci, autandoci a credere alle promesse e alle verità della Parola di Dio. Sarà un’esperienza giornaliera e meravigliosa che ci darà una serenità crescente, come sta facendo nella giovane sudamericana, nonostante le difficoltà della sua situazione umana.  
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