Se può tutto, perché...?

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Mi hanno fatto questa domanda non so quante persone.

Perché non mi fa trovare un marito? Io vorrei tanto avere una famiglia, dei bambini...

Perché non ha fatto guarire mia mamma? Tutta la chiesa ha pregato con fede!

Perché mio figlio, che è timido, ha un bullo in classe che lo tormenta e lo minaccia? Ho chiesto al Signore di convincere la preside e i professori a far qualcosa per fermarlo, ma nessuno si muove.

Perché Dio non ferma le guerre, gli stupri e le ingiustizie?

Perché devo stare sulla sedia a rotelle per colpa di un drogato che mi è venuto addosso?

La risposta, che mi pare biblica e che si può dare, non accontenta tutti, ma è semplicemente questa: Dio può tutto, ma non fa tutto quello che può fare, perché ha i suoi piani. Non solo ha i suoi piani, ma ha anche le sue scadenze, i suoi disegni.

Prima di tutto, se dovesse fermare ogni malvagità e costringere tutti a fare il bene, dovrebbe crearsi un mondo popolato solo da robot. Non lo ha fatto dopo il diluvio, e non lo fa adesso. Dopo il diluvio, era rimasta in vita solo una famiglia di gente fedele e ubbidiente a Lui. Ma hanno ripopolato la terra con discendenti peccatori. Finché nasceranno delle persone, avranno un cuore con la tendenza a peccare.

Oggi si dà la colpa della malvagità dilagante alla mancanza di possibilità di studiare per tutti, si incolpano la miseria, la crisi, i governi, i disastri naturali, le migrazioni di masse di disperati. Il Papa dal suo balcone dice che dobbiamo essere più buoni, i politici affermano che avrebbero soluzioni fantastiche se fossero al governo, ma la realtà è che il cuore dell’uomo è malvagio. La gente va sempre più lontana da Dio, vive come se Lui non ci fosse e secondo leggi umane e di costume sempre più lontane da quello che Lui ha insegnato. Che cosa ci si può aspettare?

Ma i credenti, quelli che amano davvero il Signore, che sono nati di nuovo, che cercano di fare bene e fanno il bene, non dovrebbero avere una specie di corsia preferenziale?

Sembrerebbe logico, ma il Signore Gesù non ha mai promesso corsie preferenziali. Ha detto: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Giovanni 15:11). “Nel mondo avrete tribolazioni; ma fatevi coraggio; io ho vinto il mondo” (Giovanni 16:33).

Se viviamo comportandoci da veri cristiani, cioè contro l’andazzo del mondo, non saremo né apprezzati, né approvati. Forse saremo, a volte, ammirati, ma non per questo capiti o imitati.

In più, il Signore ha, per ognuno che vuole seguirlo, un piano personale, preciso e cucito su misura per fare di noi delle persone che assomigliano sempre più al Signore Gesù. Per farlo, usa le circostanze della nostra vita. “Sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno, perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a esse conformi all’immagine del Figliolo suo, affinché Egli sia il primogenito di molti fratelli” (Romani 8:28,29).

Dio sa esattamente quello che ci deve dare. Se non mi dà un marito, sarà perché vuole usarmi in un altro modo per servirlo (1 Corinzi 7:34).

Mi toglie una persona cara? Forse ha voluto preservarla da situazioni dolorose (Isaia 57:1).

Mi dà una famiglia? Vuole che la curi e la cresca per la sua gloria (Efesini 6:4).

Mi dà salute? Gloria a Dio!

Mi dà una malattia? Evidentemente vuole insegnarmi la sottomissione e la pazienza.

Devo vivere su una sedia a rotelle? Dio mi darà la forza per accettarlo addirittura con gioia.

Dopo tutto, a pensarci bene, tutti noi credenti siamo su una corsia preferenziale. Quella che il Signore ha preparata per ognuno. E se l’ha preparata Lui, è la migliore.
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