Il Signore ha dato e ha tolto. Ma perché lo fa?

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Giobbe, secondo la Bibbia, “era un uomo integro e retto; temeva Dio e fuggiva il male” eppure è diventato proverbiale per tutte le disgrazie e le difficoltà che ha dovuto sopportare. “Era il più grande degli Orientali” afferma anche la Scrittura.

Dio lo aveva benedetto dandogli dieci figli e grandi ricchezze. Eppure, un giorno gli giunse la notizia che tutto il suo bestiame, buoi, asini, pecore e pastori, cammelli e cammellieri erano stati sterminati o da bande nemiche o dal fuoco.

Cosa più terribile ancora, in ultimo, un messaggero venne a dirgli che la casa in cui i suoi figli stavano banchettando era crollata e tutti erano morti. Sepolti sotto le macerie.

Giobbe reagì in maniera incredibilmente esemplare: “Si prostrò a terra e adorò dicendo: Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo tornerò in grembo alla terra; il Signore ha dato, il Signore ha tolto; sia benedetto il nome del Signore” (Giobbe 1:20,21).

Più avanti, lui stesso si ammalò gravemente; era coperto di piaghe e tormentato da dolori e prurito tremendi. Soffriva orribilmente e nessuno poteva confortarlo. Neppure la moglie.

Come mai era colpito così duramente? Giobbe non sapeva di essere l’oggetto di una sfida che Satana aveva lanciato a Dio, dicendo che Giobbe era un uomo così perfetto perché tutto gli andava bene. Se Dio gli avesse tolto i beni e le ricchezze, avrebbe reagito diversamente. Se poi fosse stato provato nella sua persona, sarebbe arrivato a rinnegare Dio.

Dio accettò la sfida, permise a Satana di colpirlo, mettendogli però dei limiti precisi: “Rispetta la sua vita!”. Dio, dal suo canto, avrebbe usato tante prove e sofferenze, per rivelarsi di più a Giobbe e farsi conoscere più profondamente. Però Giobbe non lo sapeva!

La sofferenza fu lunga. Degli amici vennero a consolarlo e lo accusarono, neppure troppo velatamente, di essere un gran peccatore. Se Dio lo colpiva così, era chiaro che era oggetto della punizione di Dio! Giobbe sapeva di non avere colpe particolari e si difese con vigore.

Ma, in seguito, cominciò a farsi anche lui delle domande. Perché soffriva tanto, se era stato sempre fedele e integro? Se aveva fatto del bene a chi era nel bisogno? Se era stato ospitale e generoso con gli orfani e le vedove? Perché Dio lo colpiva? Che cosa pretendeva? Forse, dopo tutto, Dio non era giusto? Perché?... Perché...?

Finalmente Dio, nel mezzo di una tempesta, gli si rivelò come Creatore, Signore onnipotente, Sovrano sapiente e perfetto, Dio onnipotente e giusto.

E Giobbe comprese: non aveva il diritto di pretendere nulla da Dio e di vantarsi di come aveva operato. Disse: “Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno... Sì, ho parlato, ma non lo capivo; sono cose per me troppo meravigliose e io non le conosco... Ti prego ascoltami e io parlerò. Ti farò delle domande e tu insegnami! Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora il mio occhio ti ha visto. Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere...”

Ecco lo scopo e il risultato della sofferenza: permette di conoscere Dio, la sua grandezza e la sua potenza, il suo amore e la sua tenerezza in maniera intima e personale. La sofferenza, nelle sue mani, non fa mai del male, anche se Satana la vorrebbe usare per distruggerci.

Ha fatto male Giobbe a fare delle domande a Dio? Io penso di no. Sono convinta che possiamo rivolgere qualsiasi domanda al Signore. L’importante è come e con che spirito la rivolgiamo. Se chiediamo per capire e con umiltà, la risposta verrà o, per lo meno, la pace e la benedizione di Dio inonderanno il nostro cuore. Se chiediamo sfidando Dio e come per giudicarlo, non ci risponderà e il nostro cuore diventerà più duro.

Per Giobbe, le cose sono finite meravigliosamente: ha riavuto il doppio di tutti i suoi beni e altri dieci figli; vide nipoti fino alla quarta generazione. Morì “sazio di giorni”.

Se non hai letto per intero il libro di Giobbe, nella Bibbia, leggilo. È un capolavoro letterario ed è meraviglioso sotto il profilo spirituale. Ti farà del bene.
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1 commento:

  1. Grazie grazie grazie grazie...che vera lezione di vita!!! Non può immaginare che effetto mi hanno fatto le parole finali, sembravano essere rivolte a me personalmente! Del resto queste son le "coincidenze" di Dio.
    La fede si misura nelle avversità, e questa verità l'avevo dimenticata da tempo.

    Grazie di cuore

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